Sul fronte dell'autismo e dell'assistenza a chi ne è colpito e alle loro famiglie "in Italia manca tutto, e ci si affida all'iniziativa individuale, mentre chi dovrebbe farlo per legge non lo fa": l'accusa arriva dal cantante Elio, leader della band Elio e le storie tese, padre di un figlio autistico, alla presentazione del progetto 'Coop autismi friendly' oggi a Monza, per l'apertura del primo supermercato in Italia (prevista il 10 settembre) adatto anche alle persone con questa malattia.
"Si tratta di una bella iniziativa, che non esisteva prima. Spero che anche altre catene seguano quest'idea. Tutto intorno c'è il nulla", continua. Non c'è niente di "peggio - aggiunge - che vedere quello che potrebbe essere fatto e non viene fatto. Tutte le persone autistiche avrebbero un futuro migliore se potessero accedere a cure e trattamenti che ci sono e andrebbero attuati per legge, ma non vengono offerti".
Come ha aggiunto Nico Acampora, padre di un figlio autistico e fondatore del progetto PizzAut, iniziato con l'idea di un ristorante gestito esclusivamente da ragazzi autistici, e ora rivisitato in chiave itinerante a causa del coronavirus con un food truck, "la normalità dev'essere inclusiva, è una questione di civiltà. Avremo fatto una piccola rivoluzione quando non ci sarà più bisogno di Coop o PizzAut".
Per questo progetto sono stati formati "gli operatori del supermercato in modo da non mandare via il bambino se gli viene una crisi ma preoccuparsi di chi gli sta vicino", continua, concludendo con un consiglio: "Non dite mai a qualcuno che ha un figlio autistico 'poverino!' o "oh mi dispiace, ma non si vede'. Piuttosto se volete aiutarlo in un momento di difficoltà ditegli 'non c'è problema'".
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