TORINO - Un'esperienza nel campo del collezionismo che dura da quattro generazioni e che ha trasformato la passione per la filatelia di un giovanissimo Alberto Bolaffi senior, nella Torino di fine Ottocento, in un'impresa con quattro punti vendita, nelle più prestigiose vie di Torino, Milano, Roma e Verona, più di cento dipendenti e una rete di collaboratori estesa in tutta Italia.
È il gruppo Bolaffi, punto di riferimento nel panorama del collezionismo, che martedì 6 novembre presenta a Torino un nuovo appuntamento con le Arti del Novecento firmato Aste Bolaffi.
L'avventura del Gruppo inizia nel 1890, quando l'appena maggiorenne Alberto Bolaffi abbandona il commercio di biciclette e piume di struzzo per dedicarsi ai francobolli: da quell'intuizione sarebbe nata un'azienda destinata a fare storia. Una storia che porta ancora il suo nome.
La tradizione viene portata avanti dal figlio Giulio, uno dei filatelisti più importanti di sempre tanto da essere celebrato da un francobollo italiano, e dal nipote Alberto, interprete del cambiamento dei consumi collezionistici e culturali degli anni Sessanta. Entrambi sono firmatari del "Roll of distinguished philatelists", il più alto riconoscimento internazionale in questo ambito. Sono loro a diversificare il raggio d'azione dell'impresa di famiglia, affiancando alla filatelia, rimasta sempre il core business del gruppo, l'attività editoriale e la numismatica, le collezioni di manifesti e di libri antichi. In ogni campo, dopo la nascita delle Aste Bolaffi nel 1990, la maison torinese detiene una lunga serie di record. Nel 1991, all'interno della prestigiosa collezione 'Pedemonte', viene aggiudicato per quasi 800 milioni il Tre Lire Farouk, uno dei due soli esemplari al mondo su busta del rarissimo francobollo del Governo Provvisorio di Toscana e record mondiale, ancora oggi imbattuto, per un francobollo italiano.
Negli anni le aste si aprono alla numismatica, agli autografi e ai documenti antichi, continuando a fare notizia per il prestigio dei lotti presentati sul mercato.
Il testimone è ora nelle mani di Giulio Filippo Bolaffi, che ha proseguito nella tradizione ampliando gli orizzonti della casa d'aste alla fotografia, ai vini rari e pregiati, ai gioielli, ai memorabilia sportivi, al vintage tecnologico e alle auto e moto classiche.
In epoca più recente è il dipartimento gioielli a far segnare il top lot assoluto nella storia della casa d'aste, con l'aggiudicazione record di un raro diamante da 7,44 carati very light pink a 755.000 euro.
In collaborazione con:
Bolaffi