Il Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza per la scuola prosegue il suo cammino: si sono
chiusi i termini per le candidature, inviate da parte degli Enti
locali, per ottenere i fondi PNRR destinati a mense, palestre,
asili e scuole dell'infanzia e per ospitare una delle 195 scuole
nuove previste dal Piano. Vi è stata un'alta adesione degli Enti
locali agli avvisi pubblicati dal Ministero dell'Istruzione. Per
i soli nidi le richieste pervenute sono inferiori al budget
disponibile, pertanto l'avviso sarà prorogato fino al prossimo
31 marzo.
"Nel complesso abbiamo registrato un'ottima partecipazione -
sottolinea il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi -.
Dagli Enti locali è arrivata una risposta molto positiva per
quanto riguarda in particolare la costruzione di nuove scuole,
mense e palestre. Anche per le scuole dell'infanzia abbiamo
riscontrato un forte interesse dei territori, in particolare per
la costruzione di poli integrati 0-6 anni. Abbiamo deciso di
prorogare i termini del bando sugli asili nido per consentire
una maggiore adesione. Ci sono 2,4 miliardi di risorse a
disposizione, un investimento eccezionale che abbiamo voluto con
forza per potenziare, soprattutto nelle regioni del Sud, un
segmento educativo in cui l'Italia mostra un ritardo rispetto
agli altri Paesi Ue. Nelle scorse settimane abbiamo già siglato
dei Protocolli d'intesa con la Coesione territoriale, l'Autorità
Nazionale Anticorruzione (ANAC), il Gestore Servizi Energetici
(GSE) e Sport e Salute per sostenere scuole ed Enti locali e
rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale
di Ripresa e Resilienza. Continueremo nei prossimi giorni,
coordinando il potenziamento delle azioni della task force
dell'Agenzia per la Coesione a sostegno dei Comuni".
Per la costruzione delle nuove scuole il finanziamento
previsto dal Piano è di 800 milioni. Le domande pervenute alla
scadenza dell'avviso sono state 543. Le cinque regioni che hanno
inoltrato più candidature sono: Campania (95), Lombardia (61),
Veneto (47), Emilia-Romagna (45), Toscana (42). Il totale dei
finanziamenti richiesti supera i 3 miliardi. L'avviso si è
chiuso lo scorso 8 febbraio. Ora è prevista una fase di
individuazione delle 195 aree dove andranno costruite le nuove
scuole e successivamente ci sarà l'indizione del concorso di
progettazione.
Per le mense (nuove costruzioni o miglioramento di quelle
esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 400 milioni.
Le domande pervenute alla scadenza dell'avviso sono state 1.088.
Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono:
Lombardia (162), Emilia-Romagna (96), Campania (88), Veneto
(87). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i 581
milioni. L'avviso si è chiuso lo scorso 28 febbraio.
Per le palestre (nuove costruzioni o miglioramento di quelle
esistenti) il finanziamento previsto dal PNRR è di 300 milioni.
Le domande pervenute alla scadenza dell'avviso sono state 2.859.
Le cinque regioni che hanno inoltrato più candidature sono:
Lombardia (392), Campania (297), Veneto (221), Piemonte (199),
Calabria (187). Il totale dei finanziamenti richiesti supera i
2,8 miliardi sui 300 milioni disponibili. L'avviso si è chiuso
lo scorso 28 febbraio.
Per nidi e scuole dell'infanzia il Piano mette a
disposizione 3 miliardi complessivi suddivisi in: 2,4 miliardi
per la fascia 0-2 anni e 600 milioni per la fascia 3-5 anni.
Per scuole dell'infanzia e poli dell'infanzia (questi ultimi
ricomprendono anche lo 0-2) sono arrivate 1.223 domande. Le
regioni che hanno inoltrato più domande sono: Lombardia (163),
Emilia-Romagna (134), Campania (113), Toscana (108), Piemonte
(92). Per questo segmento sono stati richiesti finanziamenti per
oltre 2,1 miliardi sui 600 milioni disponibili.
Per i nidi sono giunte richieste pari a circa 1,2 miliardi sul
totale di 2,4 miliardi disponibili. Per consentire di utilizzare
tutte le risorse, i termini del bando saranno riaperti fino al
prossimo 31 marzo. Il Ministero sosterrà la partecipazione dei
Comuni con webinar e attraverso la task force di esperti
dell'Agenzia per la coesione, anche assicurando ai Comuni più
tempo per le verifiche di vulnerabilità.
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