Con una lettera al premier Draghi e
ai ministri Speranza e Bianchi la Rete nazionale delle scuole in
presenza chiede che "l'Italia prenda la strada avviata in molti
degli altri Stati Europei, andando ad eliminare tutte le
restrizioni vigenti. Restrizioni che se da una parte hanno
contribuito al contenimento della pandemia, dall'altra possono
causare - ed hanno causato - seri danni a livello psicologico,
sociale e in termini di relazionalità didattico-educativa
soprattutto su bambini e ragazzi".
"È a nostro avviso necessario pensare - scrivono genitori,
insegnanti, educatori aderenti alla Rete - alla ripartenza del
Paese e dell'intera Comunità partendo da coloro che hanno
sofferto di più durante la pandemia ovvero gli studenti
italiani: chiediamo l'eliminazione della mascherina e del
distanziamento fisico in ambito scolastico, nonché
l'eliminazione del green pass per accedere ad attività quali
sport, viaggi di istruzione, ingressi a mostre, cinema, musei,
accesso alle biblioteche e ai percorsi formativi scolastici ed
extra scolastici."
Per quanto riguarda l'utilizzo del Green pass per gli
studenti e per i minori la Rete ribadisce con forza la propria
contrarietà, ricordando "che tale strumento per gli under 18 è
previsto solo in Italia e che nessun altro Paese Europeo ha
privato i ragazzi non vaccinati di sport e socialità. Chiediamo,
quindi, la sua completa eliminazione per ragazzi e studenti di
ogni ciclo compresi gli universitari".
"Lo strumento del Green Pass va contro i principali valori
della Scuola come l'inclusività e il superamento delle
differenze: se è vero che il green pass non viene richiesto agli
studenti per accedere agli istituti scolastici, è inaudito che
sia richiesto sui mezzi di trasporto utilizzati dagli studenti
per raggiungere le stesse (ed anche questo è un nostro triste
primato); è importante sottolineare che questo limita tutte le
possibilità di esperienze formative quali ad esempio gite o
visite istruttive che sono di fondamentale importanza per la
didattica. La scuola non è infatti solo lezione frontale ma è
fatta di esperienze, non è luogo chiuso su se stesso ma ha
bisogno di aprirsi alla società che la circonda al fine di
essere davvero luogo di crescita e di benessere. Fuori dalla
scuola, richiedere ai giovani il green pass per accedere alle
attività sportive risulta davvero incoerente con l'obiettivo di
tutelare la salute dei cittadini, considerato che allontanare i
giovani dallo sport conduce alla malattia anziché alla salute ed
anche su questo sappiamo che i dati di obesità infantile e
giovanile nonché una tendenza alla sedentarietà sono in forte
aumento", concludono genitori, educatori e docenti.
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