(ANSA) ROMA, 8 APR - L'impegno richiesto per la gestione
delle attività a distanza è notevole, specialmente per quanto
riguarda la loro preparazione, tanto da risultare superiore a
quello richiesto per l'attività ordinaria per l'87,3% dei
docenti. E' quanto emerge da un sondaggio svolgo dalla Cisl
scuola. La stessa percentuale ritiene aumentato il carico di
lavoro dei docenti complessivamente inteso, che solo il 10,8%
considera invariato, a fronte di un 2,1% che lo considera
diminuito.
Alla richiesta di quantificare il carico orario settimanale,
è del 64% circa la percentuale di chi stima un impegno superiore
alle 25 ore settimanali, ma per un 15% il tempo di lavoro arriva
fino a 36 ore la settimana, mentre il 21,1% ritiene che il
carico settimanale superi le 36 ore. Tutto ciò, nonostante la
somministrazione delle attività agli alunni avvenga nella
maggior parte dei casi (76%) per una quantità di ore ridotta
rispetto a quelle previste ordinariamente in presenza. Nel 24%
dei casi viene rilevato un orario delle lezioni corrispondente a
quello ordinario. Nella maggioranza dei casi (69%) si procede ad
una valutazione degli alunni.
Il carico di impegno richiesto dalla didattica a distanza
risulta equivalente secondo la gran parte degli intervistati a
quello delle ordinarie attività scolastiche; il 30,6% ritiene
che l'impegno richiesto sia maggiore, mentre solo un 3,1% giunge
a considerarlo eccessivo.
Elevatissimo, stando alle risposte raccolte, il livello di
coinvolgimento e partecipazione delle famiglie, positivo nel 90%
dei casi (solo il 7,5% registra il coinvolgimento di una
minoranza delle famiglie e poco più del 3% segnala un totale
disinteresse), cui corrisponde anche un elevato indice di
gradimento che le stesse sembrerebbero esprimere.
"I dati dell'indagine - commenta la segretaria generale della
Cisl Maddalena Gissi - nel dare conto di un impegno davvero
corale di tutta la comunità scolastica, fanno giustizia di
qualche commento superficiale e ci dicono con quanta generosità
e quanta dedizione il mondo della scuola stia facendo oggi la
sua parte".
L'indagine è rappresentativa di 2600 istituti di ogni ordine
e grado attraverso un questionario al quale sono stati chiamati
a rispondere i componenti CISL delle RSU e i delegati di
istituto.
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