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Biglietti da visita anonimi per aiutare le donne maltrattate

Biglietti da visita anonimi per aiutare le donne maltrattate

Progetto dei liceali del Cardarelli della Spezia in sei lingue

LA SPEZIA, 19 maggio 2022, 14:15

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Biglietti da visita anonimi che portano semplicemente nomi di donna - Annabella, Delfina, Irene, Arianna, Marzia, Vittoria e Itala - ma ad ognuno di essi è associato il numero di telefono di un centro antiviolenza, a cui le donne maltrattate possono rivolgersi per chiedere aiuto.
    E' l'idea di un gruppo di studenti del liceo artistico "Vincenzo Cardarelli" della Spezia, che ha curato una campagna comunicativa per sensibilizzare la popolazione sul fenomeno della violenza di genere. Vincitori del progetto sono risultati Marco Livolsi e Angelica Pisculli della 5B, che hanno creato una serie di locandine, che saranno affisse all'interno degli studi medici e delle farmacie della città, ma anche volantini e biglietti da visita.
    Questi ultimi non riportano il nome delle associazioni ma, genericamente, nomi propri femminili in modo da non poter essere intercettati dagli uomini maltrattanti. Il materiale è in sei lingue: italiano, spagnolo, francese, inglese, bengalese ed arabo. "Questo progetto ha fatto maturare in noi il senso di appartenenza alla comunità e di vicinanza alle fasce più deboli.
    Non volevamo mortificare ulteriormente la figura della donna, quindi abbiamo scelto immagini che fossero di impatto, ma suggerissero anche l'idea di una rivalsa nei confronti della violenza stessa" hanno detto i due liceali.
    Oggi il progetto HELP è stato premiato oggi dalla prefetta Maria Luisa Inversini. "Si parla spesso di fare educazione civica nella scuola - ha detto la dirigente scolastica Sara Cecchini-. Ecco, questa è educazione civica". La classe 5D dello stesso istituto artistico ha invece creato un documentario intervistando uomini, condannati per maltrattamenti e reclusi presso la casa circondariale della Spezia, e donne che vengono da una storia di maltrattamento e riscatto. Il film "L'iter della violenza", della durata di 40 minuti, sarà proiettato in occasioni pubbliche nei prossimi mesi. "Questo lavoro ha garantito loro un'educazione che non dimenticheranno mai", ha detto la magistrata Maria Cristina Failla che ha seguito gli studenti durante il loro percorso.
   

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