Una 'rampa handicappati' a due
passi dalle Torri della Regione Emilia-Romagna che è
"vergognosa", uno "schiaffo" anche perché "nella 'dotta' e
'politicamente corretta' Bologna". Così, sulla pagina Facebook
'Vorreiprendereiltreno' Jacopo Melio, 26enne da anni portavoce
delle esigenze di chi, come lui, ha una disabilità e ogni giorno
deve affrontare barriere non solo architettoniche ma anche
culturali e sociali, divenuto 'famoso' nel 2014 per uno scambio
di tweet con l'ex ministro Maria Chiara Carrozza.
"Cammini, alzi la testa e ti sembra di ricevere uno schiaffo
in faccia. Sgrani gli occhi: 'No, è impossibile!' È questa la
sensazione che si prova nel vedere nel 2019 la segnaletica
riportante la vergognosa scritta 'Rampa handicappati'", scrive
rilanciando le foto pubblicate dalla stampa locale. "E pensare -
aggiunge - che già nel lontano 1999 l'Organizzazione mondiale
della sanità aveva compiuto il passo di eliminare il termine
'Handicap' dai documenti ufficiali e internazionali".
Una denuncia che non è passata inosservata. "Non è l'unico
cartello - afferma il consigliere regionale Gian Luca Sassi, ex
M5s - Ne esiste un altro situato nell'accesso dal vicino
giardino geologico alle Torri'. Senza contare, aggiunge Sassi,
le condizioni "indecenti" del percorso per i non vedenti e la
relativa segnaletica, "ormai vetusta e non in linea con la
normativa anti-discriminazioni". Sassi rileva altresì che "gli
atti regionali riguardanti le persone con disabilità non
utilizzano un termine univoco ma ancora oggi ancor oggi
utilizzano vari termini. Da 'handicap' e 'handicappato',
'portatore di handicap', 'diversamente abile', 'disabile',
'diversabile' nonostante 'Persone con disabilità' sia il termine
utilizzato dall'Onu e dallo Stato italiano".
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