Il modello Alghero per aiutare gli
orfani di femminicidio sta diventando una "best pratice" da
seguire in campo nazionale. Il tutto nasce dopo il femminicidio
di Michela Fiori, la donna di Alghero uccisa dal marito
Marcello Tilloca la mattina di domenica 23 dicembre.
"Il nostro modello si basa sul fondo per i bambini che tra
versamenti e prenotazioni sfiora i 110.000 euro e assicura, con
l'adozione che prevede anche versamenti mensili, il futuro fino
ai 20 anni e ai 26 anni dei ragazzi, in caso di scelta
dell'università - spiega all'ANSA il sindaco della cittadina
catalana, Mario Bruno - Molti comuni mi hanno chiesto la
delibera e il regolamento per applicarlo in altre situazioni".
"In questi giorni, anche le testate giornalistiche nazionali
approfondiscono il nostro modello - aggiunge Bruno - E questo
pomeriggio sarò a Santa Maria Capua Vetere, dove una rete
italiana di centinaia di comuni, attribuirà alla Città di
Alghero il premio "Chiara Lubich, Città della Fraternità 2019".
Per l'occasione il sindaco ricorda che "esattamente un anno
fa entrava in vigore la legge a favore degli orfani di
femminicidio. Quello che sembrava un primo passo istituzionale,
non si è ancora rivelato tale - sostiene - bisogna ancora
aspettare i decreti attuativi, gli eventuali ricorsi e
costituire gli organismi che la rendano applicabile. E in più,
bisogna trovare ancora adeguata copertura finanziaria. Dal 16
febbraio 2018 la legge è entrata in vigore, ma è ancora
inadeguata e inapplicabile. Non ha assicurato nessuna risposta a
situazioni davvero fragili, difficili, tragiche. Il modello
Alghero viene studiato a livello nazionale per dare gambe alla
legge - conclude - e nasce dalla vita: da una reazione
collettiva di solidarietà e fraternità sbocciata in una adozione
di cittadinanza".
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