Beni per oltre 7 milioni
di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Comando
provinciale di Reggio Calabria nella città dello Stretto e in
provincia di Cosenza. Nell'ambito dell'inchiesta "Metameria",
che ha riguardato anche i rapporti tra la cosca Condello e
alcuni imprenditori ritenuti asserviti alla 'ndrangheta, a
conclusione di approfondimenti patrimoniali coordinati dal
procuratore Giovanni Bombardieri e dai sostituti della Dda
Stefano Musolino e Walter Ignazitto, la presidente della Sezione
misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria Natina
Pratticò ha firmato il provvedimento di sequestro nei confronti
di Francesco Iannò, di 48 anni, Francesco Giustra (43), Nicola
Pizzimenti e Demetrio Condello, entrambi di 42 anni.
Tra i beni sequestrati dai carabinieri, su richiesta della
Dda, ci sono 7 imprese operanti nei settori dell'edilizia ed
impianti elettrici, officine meccaniche per mezzi pesanti,
onoranze funebri e distribuzione di carburanti per autotrazione.
Ma anche 44 immobili, tra la provincia di Reggio Calabria e
quella di Cosenza, 65 autoveicoli, 4 quote societarie e
disponibilità finanziarie pari a 155mila euro.
I provvedimenti sono scaturiti dalle risultanze dell'indagine
"Metameria" che lo scorso febbraio ha portato all'arresto di 28
persone mentre a maggio i carabinieri avevano sequestrato cinque
imprese del reggino per un valore di 15 milioni di euro e
denunciato a vario titolo 15 persone per riciclaggio e
autoriciclaggio, violazione delle norme sulle accise e per
fatturazione per operazioni inesistenti. L'attività che ha
portato ai sequestri di oggi ha consentito ai carabinieri di
dimostrare la pericolosità sociale degli indagati e l'illecita
accumulazione patrimoniale.
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