"Da Strasburgo neanche quando sono
morti ci risparmiano di menzionarli, e ci ricordano i nostri
aguzzini, caso mai cercassimo di dimenticarli". A dirlo è
Giovanna Maggiani Chelli, Presidente dell'Associazione tra i
familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.
"Il Capo di Cosa nostra Provenzano avrebbe subito in Italia
il torto di morire al 41 bis - afferma Maggiani Chelli- certo
che è morto a 41 bis in ospedale; Strasburgo però il 41 bis lo
voleva abolito sulla carta bollata come Cosa Nostra. E ora che
si fa si risarciscono i familiari di Provenzano, mentre noi
sputiamo l'anima per avere riconosciuti i nostri diritti in un
processo civile? Dove era Strasburgo dei diritti dell'uomo la
notte del 27 Maggio 1993 quando Provenzano ha mandato i suoi
uomini a Firenze ad ammazzarci per far annullare il 41 bis,
giusto sulla carta bollata? La Corte di Strasburgo ci offende,
ci fa indignare mentre riconosce i diritti ai mafiosi post
mortum e non batte un colpo sul fronte delle vittime di mafia.
Ma di quali diritti stiamo parlando di quelli di Cosa
Nostra"?".
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