Concorsi pilotati, scambi di
favori,"bandi sartoriali",abusi di discrezionalità tecnica nelle
commissioni di concorso, titoli e pubblicazioni che non
corrispondono a quelle richieste dal bando, elusione da parte
degli atenei delle disposizioni del Piano anticorruzione in
materia di sorteggio dei commissari. Un caleidoscopio di
illegalità, irregolarità e opacità che colorano le università
italiane penalizzando spesso il merito a favore di una gestione
familistica e personale. In occasione Giornata Internazionale
contro la Corruzione Libera lancia una campagna nazionale per
monitorare le università italiane dal titolo " Esame da
superare: la trasparenza". L'Università - sottolinea Libera -
costituisce parte integrante del patrimonio culturale del nostro
Paese, dove si coltiva la ricerca, si forma la classe dirigente
e si trasmettono i saperi e i valori per far crescere il futuro.
Ma l'università è anche un contesto sensibile, in cui sono
ravvisabili condotte opache e mancanza di integrità. E' quindi
importante promuovere azioni che conducano verso la trasparenza
e la denuncia delle condotte illecite, valorizzando normative
già esistenti. Per questa ragione- commenta Libera- abbiamo
pensato di attivare un'azione di monitoraggio civico da parte
degli studenti, per chiedere quanto alcuni strumenti utili a
superare l' "esame trasparenza" siano presenti, diffusi e
conosciuti all'interno degli atenei. Verrà chiesto di compilare
un questionario.
Dal report dell'Anac "Monitoraggio conoscitivo sulla
esperienza della trasparenza" emerge come il rispetto della
trasparenza da parte dell'accademia sia considerato necessario
da parte da chi l'università la vive dall'interno e come
fruitore.
Un quadro oggettivo e generale della percezione del fenomeno
corruzione tra gli studenti universitari ed i neolaureati di
ambito sanitario è stato fotografato da Small Working Group del
SISM - Segretariato Italiano Studenti in Medicina - APS in
collaborazione con Libera. L'inchiesta ha coinvolto studenti e
neolaureati in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Professioni
Sanitarie delle diverse università italiane. Al questionario
hanno risposto 1498 studenti. Nonostante la maggior parte dei
partecipanti all'indagine ritenga la corruzione un problema di
entità grave (71,8%), il 10% del campione crede che la
corruzione sia accettabile quando non crea danno o quando è
finalizzata al raggiungimento di un obiettivo. Nell'indagine è
stato chiesto agli intervistati quanto ritenessero diffusa la
corruzione in ambito sanitario e in ambito universitario, in una
scala da 1 (per niente) a 10 (completamente). Rispetto al primo,
se si sommano le risposte da 6 a 10 totalizzano il 91% delle
risposte. Rispetto alla diffusione in ambito universitario, se
si sommano le risposte da 6 a 10 totalizzano l'80,7% del
campione. È interessante anche notare come nella corruzione in
ambito universitario la somma dei due valori più pessimistici
(9 e 10) sia pari al 31%, contro il 25% delle credenze di
altissima diffusione della corruzione nel settore sanitario.
Agli studenti è stato altresì chiesto come valutassero l'impegno
del proprio ateneo nella promozione della cultura della
legalità, in una scala da 1 a 5. Sommando i primi due livelli
(quindi 1 e 2) si arriva al 62,3%, pari a 933 studenti, segno
che non si ritiene sufficiente l'azione proattiva
dell'università in questo campo: un segnale forte e chiaro di
una richiesta di maggior impegno da parte delle istituzioni
universitarie sui temi della lotta alla corruzione e alle altre
forme di illegalità e criminalità organizzata. Viceversa nel
domandare quanto si ritenga importante parlare di corruzione
all'interno del proprio corso di studi, l'81,3% lo ritiene
fondamentale. Lo sviluppo di percorsi formativi specifici sui
temi della lotta alla corruzione e per la cultura della legalità
- oggi assenti - nei diversi ambiti universitari potrebbe
rappresentare infatti uno strumento potente per costruire
efficaci presidi di legalità nel mondo delle professioni e nella
futura classe dirigente. L'esito del sondaggio dimostra
l'incoraggiante sussistenza di una "domanda" di conoscenza da
parte dei possibili destinatari
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