Oggi pomeriggio i precari della
scuola manifesteranno in un centinaio di piazze italiane per la
stabilizzazione dei lavoratori con almeno 3 anni di servizio e
per l'avvio di percorsi abilitanti a regime.
"Quello che oggi sta avvenendo sul tema del precariato è la
sistematica strumentalizzazione della condizione vissuta da
oltre 60 mila docenti, che dopo anni di lavoro nelle classi e
nelle scuole si vedono accusati di non essere insegnanti capaci
o abbastanza meritevoli", dice Francesco Sinopoli, segretario
generale della FLC CGIL, secondo il quale "l'accelerazione sul
concorso serve solo a nascondere il fallimento delle immissioni
in ruolo di quest'anno e denota l'incapacità di elaborare
un'idea di scuola e un'idea di reclutamento capaci di
valorizzare la formazione del personale, oltre che la
selezione".
"Il mantra del merito che la ministra ripete da settimane
nasconde il fatto che tutti coloro che non supereranno la
selezione del concorso resteranno esattamente dov'erano: a
scuola a lavorare, come e più di prima, sempre da precari. E
quando chiediamo di essere convocati per discutere di percorsi
abilitanti e formazione, investimenti sugli organici, classi
pollaio o rinnovo del contratto, la ministra glissa" sottolinea
Sinopoli.
"Il messaggio delle 100 piazze di oggi è chiaro ed è
rivolto a tutto il governo: cambiare rotta sui diritti dei
lavoratori precari è possibile ed è necessario, e può
rappresentare il primo segnale del cambiamento più generale che
serve sulla scuola tutta".
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