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Strage Capaci, Conte: 'Obiettivo fare terra bruciata alla mafia'

Mattarella: 'Avvio' la riscossa civile'. Salvini: 'Dopo nulla è stato come prima'. A Palermo la nave della legalità, in corso le commemorazioni per i 27 anni dalla morte di Falcone

Redazione ANSA

"Palermo chiama Italia! è un appello a cui, però, deve rispondere anche lo Stato. Il Governo che rappresento si ricorda di questa chiamata e vi risponde con tutti gli strumenti che può mettere in campo. Il nostro obiettivo è chiaro: fare terra bruciata alla mafia". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo in occasione del 27/o anniversario della strage di Capaci che prevede una serie di celebrazioni nei luoghi 'simbolo' della lotta alla mafia di cui fu protagonista Giovanni Falcone. Il sacrificio del magistrato, ucciso con la moglie e gli uomini della scorta, ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella, "è divenuto motore di una riscossa di civiltà, che ha dato forza allo Stato nell'azione di contrasto e ha reso ancor più esigente il dovere dei cittadini di fare la propria parte per prosciugare i bacini in cui vivono le mafie". Per il guardasigilli Bonafede "Lo Stato ha la sua credibilità quando riesce a fornire la verità ai cittadini". 

Conte: "Lotta a mafia battaglia libertà contro menzogne"  - "La lotta alla mafia è una battaglia di libertà contro chi vuole confondere la verità con la menzogna, contro la politica deviata, contro l'opacità. La lotta alla mafia è una battaglia per le persone. La lotta alla mafia è una battaglia anche contro la paura". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte all'aula bunker di Palermo.  "Il mio Governo è impegnato a combattere la mafia in primo luogo sostenendo le forze dell'ordine, organi requirenti e giudicanti nel loro impegno quotidiano Ma occorre anche creare le condizioni affinché non ci sia più bisogno della mafia: - ha aggiunto il premier - laddove manca il lavoro, ci sia una rete adeguata che aiuti in questa ricerca e ci sia comunque un reddito per chi l'ha perduto e non ha altre fonti di sostentamento; ci sia una casa per chi l'ha persa; sia sempre garantito il diritto all'istruzione, non manchi mai l'assistenza sanitaria per tutti, anche nei luoghi in cui la politica e l'amministrazione hanno deciso di barattarla con il profitto personale".

Salvini: 'Dopo la strage nulla è stato come prima' - "Chi ha ucciso Falcone e Borsellino ha provocato tanto dolore ma ha anche svegliato il popolo italiano, perché penso che dopo quella bomba nulla è più stato come prima". Lo ha detto il ministro Matteo Salvini nell'aula bunker di Palermo. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, dopo avere accolto il premier Giuseppe Conte e il presidente della Camera Roberto Fico all'ingresso dell'aula bunker dell'Ucciardone, ha scelto di andare via e di non partecipare alla cerimonia per evitare di incontrare il ministro Matteo Salvini. Prima di lasciare l' Ucciardone ai cronisti Leoluca Orlando ha detto: "Ho accolto il premier e il presidente Fico, ora vado in piazza Magione con i ragazzi per ricordare le vittime della mafia"

Mattarella: 'La Repubblica si inchina alle vittime' - "A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio - dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari". Il Capo dello Stato ha ringraziato "quanti una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l'indifferenza che le sono complici. I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli - a loro avversi - delle istituzioni democratiche e della legalità".

Nave Legalità a Palermo, al grido 'Giovanni e Paolo' - Al grido di "noi la mafia non la vogliamo" e scandendo i nomi di "Giovanni e Paolo" i 1.500 studenti presenti sulla Nave della Legalità e quelli siciliani presenti al porto di Palermo si sono riuniti e hanno dato il via alle commemorazioni per i 27 anni dalla morte di Giovanni Falcone. Ad attenderli, Maria Falcone, Presidente dell'associazione Giovanni Falcone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ieri sera si è svolto sulla nave il dibattito sul tema della legalità al quale hanno preso parte i ragazzi. Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, ha voluto ribadire come sia importante vedere tutti questi studenti "che non hanno paura" e lottano "perché sono puri" per la legalità e contro tutte le mafie. Per il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho, "le mafie devono essere combattute non solo con la repressione, ma tutti si devono attivare per impedire che esse entri nei flussi dove circola il denaro. Perché - ha specificato - le mafie stanno cambiando pelle, non sparano più ma sono infiltrate negli affari". Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha poi sottolineato che "l'Italia ha un passato pieno di ferite ancora aperte. La grandezza è prendere quella storia fare delle leggi che siano le migliori al mondo. Questa è la direzione verso cui stiamo andando".

 

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