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Infrastrutture: Callieri (Federbeton), partano i progetti

'Non è un problema di materiali,si metta in atto il cambiamento'

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BOLOGNA - "Dobbiamo curare il patrimonio infrastrutturale: abbiamo prodotti all'avanguardia, ci sono soluzioni per edilizia e costruzioni innovative, ma devono partire i progetti. Non è un problema di materiali, è solo un problema di volere fare le cose e di mettere in atto il cambiamento". Lo ha detto, aprendo un convegno sulle grandi opere al Saie di Bologna, Roberto Callieri, presidente di Federbeton.

Nell'area curata dalla Federazione di settore delle associazioni della filiera del cemento, parte del sistema Confindustria, che conta 3.900 imprese associate e circa 10 miliardi di fatturato aggregato, si è parlato di cemento, calcestruzzo, innovazioni, infrastrutture, una filiera che rappresenta quasi il 10% del comparto delle costruzioni.
Prime considerazioni sulla situazione attuale. "Il momento è complesso, c'è preoccupazione - ha detto Callieri - c'è un governo che ha molte iniziative, tante idee, tanti programmi in corso dichiarati e annunciati e ora c'è attesa per vedere cosa si realizzerà. C'è grande aspettativa di ripresa, ma frustrazione per questa lentezza, questa burocrazia che sta sopprimendo ogni forma di rinascita".

Perno del rilancio sono le infrastrutture. "Il settore è fermo - ha sottolineato Callieri - ci sono iniziative, in corso di approvazione, che non partono e tutti si chiedono il perché. Si pensa sia un problema burocratico che va risolto. Ci sono problemi di credito, le grandi aziende non riescono a pagare i fornitori perché non vengono pagate. Serve una ripresa. Il settore delle costruzioni è in crisi, abbiamo perso 600mila occupati negli ultimi 10 anni, 120mila aziende hanno chiuso. I settori del cemento, del calcestruzzo e delle pavimentazioni continuano a soffrire. Per l'anno prossimo - ha concluso - ci aspettiamo stagnazione, sostanzialmente perché le infrastrutture non partono".

In collaborazione con:
Federbeton

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