Il 2025 è già arrivato per il riciclo della carta e del cartone. Con l'81% dei materiali riciclati nel 2019, l'Italia ha già raggiunto l'obiettivo europeo fissato per quell'anno. Il prossimo traguardo da raggiungere è nel 2030, quando la quota del riciclo dovrà salire all'85%, ed è una partita che si gioca sui risultati dei grandi centri urbani, a partire da Roma, e del Sud.
Se la Capitale è ancora alle prese con i problemi nella raccolta dei rifiuti, il Sud appare, invece, in piena crescita, secondo i dati 25esimo Rapporto annuale di Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, presentato in un Forum Ansa.
"Adesso è il momento dell'impiantistica", dichiara il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che giudica troppo poche le sette cartiere del Mezzogiorno. Il ministro punta sul recovery plan per l'apertura di nuovi stabilimenti e sprona le regioni, che hanno appena acquisito la competenza sulla valutazione dell'impatto ambientale, a cogliere "fino in fondo questa opportunità".
Questa posizione è accolta con soddisfazione dal presidente di Comieco, Amelio Cecchini. "Creando questi impianti - dice Cecchini - si crea lavoro, si crea ricchezza e si porta in pareggio la bilancia dei pagamenti perché non importeremmo più carta ma utilizzeremmo la nostra".
Anche il presidente di Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, Giorgio Quagliuolo, sottolinea l'importanza di un cambio di passo nella realizzazione degli impianti, "abbiamo una carenza dell'impiantistica che, soprattutto nel meridione, è drammatica", dichiara Quagliuolo.
Tornando ai dati del rapporto, la crescita della raccolta di carta e cartone è aumentata del 3% nel 2019, fino a 3,5 milioni di tonnellate. Questo significa che ogni italiano ha raccolto oltre un chilo di materiali in più rispetto al 2018. In totale sono 57,5 chili pro-capite all'anno, più del triplo rispetto al 1998. Ed è migliorata anche la qualità dei rifiuti cartacei differenziali dalle famiglie, in termini di incidenza delle impurità.
A trainare la crescita è stato il Sud che con 874 mila tonnellate di raccolta ha superato per la prima volta il Centro (841 mila tonnellate, +2,8% sul 2018) e accorciato la distanza con il Nord, che resta sempre all'avanguardia. Nell'Italia settentrionale, la raccolta ha quasi raggiunto, infatti, 1,8 milioni di tonnellate (+0,6%).
Complessivamente il Meridione ha inciso per due terzi dei nuovi volumi, "è la riprova dell'efficacia delle risorse - oltre 6,1 milioni di euro nel periodo 2014-2018 - messe a disposizione da Comieco per gli investimenti in attrezzature e mezzi idonei allo sviluppo della raccolta nei Comuni sotto media", commenta il direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti. Mentre parla di "risultati straordinari", il delegato dell'Anci in materie di energia e rifiuti, Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano (Lecce).
La Sicilia è la Regione con la maggiore crescita,+15,9%, mentre, in volume, il primato spetta alla Lombardia con poco meno di 568 mila tonnellate raccolte. L'Emilia-Romagna è, invece, in cima alla classifica per la raccolta media pro-capite con 85,2 chilogrammi.
Questa leadership per il vicepresidente Utilitalia e il presidente di Hera Ambiente, Filippo Brandolini, è dovuta al fatto che "la Regione Emilia Romagna si è dotata di impiantistica che completa il ciclo fino allo smaltimento degli scarti in termovalorizzatori o discarica". "L'economia circolare - secondo Brandolini - per realizzarsi ha bisogno di un sistema impiantistico che si occupa anche degli scarti".
Il 2019 è stato un anno caratterizzato, per Comieco, da una crescita dei volumi gestiti fino a 2 milioni di tonnellate (delle 3,5 totali raccolte), 600 mila tonnellate in più rispetto al 2018 e le previsioni sono di crescita anche per il 2020. I fondi erogati ai Comuni convenzionati (il 77% del totale) sono cresciuti del 32% fino a 129 milioni di euro.
Queste cifre, sottolinea il presidente del consorzio Cecchini, sono "destinate a crescere ulteriormente considerando i termini del nuovo accordo con l'Anci che prevede un primo consistente (+15%) adeguamento del corrispettivo per gli imballaggi cellulosici e l'aumento progressivo nei successivi cinque anni".
Nel primo semestre del 2020, per effetto del lockdown, la raccolta si è ridotta del 10%. Le persone, stando a casa. hanno diminuito i consumi e la produzione di rifiuti, ma al tempo stesso è aumentato il ricorso al delivery e il consorzio, che non ha mai interrotto l'operatività, ha dovuto adeguare le modalita? di raccolta e gestione dei rifiuti anche in linea con le indicazioni del ministero della Sanità. Ha garantito così l'approvvigionamento di materia prima senza interruzioni all'industria cartaria.
In collaborazione con:
Comieco