Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A rischio estinzione 600 specie animali in più del previsto

Studio guidato da ricercatore italiano, "stime vanno aggiornate"

Redazione ANSA ROMA

Dal pappagallo pigmeo dal petto rosso al cervo-topo della Thailandia, sono a rischio estinzione circa 600 specie animali in più rispetto a quelle già note. Ad aggiornare i numeri uno studio guidato da un ricercatore italiano, Luca Santini, e pubblicato su Conservation Biology: emerge che le stime delle specie in pericolo andrebbero "aggiornate urgentemente". Gli attuali metodi utilizzati dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) usano informazioni come la dimensione della popolazione conosciuta e la distribuzione, per classificare gli animali minacciati in cinque categorie, da "minimo interesse" a "in pericolo critico". "Gli esperti però hanno oggi una quantità limitata di dati da applicare alle oltre 90.000 specie attualmente inserite nella Lista rossa", ha spiegato Luca Santini. Inoltre "spesso questi dati sono obsoleti o inaccurati perché alcune specie che vivono in aree molto remote non sono state studiate adeguatamente. Ciò potrebbe portare a classificarle in modo errato.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA