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Imprese,serve sensibilizzare cittadini a opere green

"Troppi ostacoli a transizione, più dialogo e comunicazione"

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Alla transizione ecologica serve una buona campagna di comunicazione. Ne sono convinti i manager della green economy, che si scontrano tutti i giorni con un'opinione pubblica che si oppone a prescindere a tutti i nuovi impianti, e che non ha compreso la necessità e la convenienza della transizione verso la sostenibilità. Ma le imprese verdi non pensano solo alla pubblicità: credono che per superare la sindrome nimby, così diffusa fra gli italiani, serva anche il dibattito pubblico, cioè la partecipazione dei cittadini ai progetti.

Agli Stati generali della green economy, la due giorni di dibattiti che si tiene tutti gli anni alla fiera Ecomondo di Rimini, comunicazione e partecipazione sono stati i temi del giorno. Ne ha parlato il ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, li hanno sostenuti a gran voce i manager di alcune fra le maggiori aziende della green economy italiana.

"Nella legge di bilancio si vedrà il cambiamento in tutte le modalità di trasporto - ha detto Giovannini in videocollegamento -. Tutte le nuove infrastrutture saranno fatte in ottica di sostenibilità, economia circolare e coinvolgimento dei cittadini". Per il ministro "il dibattito pubblico, il coinvolgimento delle comunità locali nei progetti di infrastrutture non è un accessorio, è un pezzo della nostra democrazia".

Anche gli imprenditori si sono detti favorevoli al dibattito pubblico e alla sensibilizzazione dei cittadini. Sfiancati da decenni di proteste popolari e di ricorsi alla magistratura che bloccano sistematicamente le opere, hanno capito che solo con un cambiamento culturale e con una trattativa coi territori possono portare a casa un risultato.

"Va fatta una grande campagna di comunicazione sui vantaggi dell'elettrificazione - ha detto l'amministratore delegato di Enel Italia, Carlo Tamburi -. La gente deve capire che è conveniente. La campagna 'il metano ti dà una mano' ci ha influenzati per 50 anni. Ora è tempo di una cosa simile per l'elettrificazione. Va portata nella testa degli italiani".

Alessandro Russo, ceo del gruppo Cap, ha spiegato che "economia circolare vuol dire impianti da realizzare. Per costruire un inceneritore di fanghi di depurazione vicino a Milano, abbiamo formato un comitato con i cittadini, un 'residential advisory board'. Non siamo andati con un progetto, ma con un'idea. Loro ci hanno fatto delle proposte, e siamo arrivati a un progetto condiviso".

"Quello che ci preoccupa - ha osservato l'ad di A2A, Renato Mazzoncini - è che sembra che gli italiani abbiano un'intolleranza a qualsiasi tipo di infrastruttura. Non c'è la consapevolezza nell'opinione pubblica della necessità di costruire nuove infrastrutture, in particolare per l'elettrificazione".

Tutti i manager hanno ribadito che, indipendentemente dai fondi del Pnrr, il problema per loro non è trovare capitali: "E' l'ultimo dei problemi per l'economia circolare - ha detto Mazzoncini -. La somma degli investimenti dei privati in questo settore è monstre. Quello che serve sono le autorizzazioni". Per Gianni Armani, ad di Iren, "non sono le risorse che mancano: manca la capacità del paese di mettere a terra gli investimenti". (ANSA).

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