Quotidiano Energia - Con 27 voti a favore e due astenuti il Consiglio regionale delle Marche ha approvato una proposta di legge della Lega su autoconsumo e comunità energetiche.
L’atto, che ha come primo firmatario il presidente della commissione regionale Governo del Territorio Andrea Maria Antonini, intende “sostenere produzione e consumo associato di energia da fonti rinnovabili”, si legge in una nota.
Più nel dettaglio, la Pdl recepisce le indicazioni europee e nazionali in materia e permette ai cittadini di “diventare soggetti attivi trasformandosi in prosumer”.
I gruppi di autoconsumo da Fer dovranno essere formati da almeno due soggetti ubicati in un medesimo edificio o condominio. “Produrranno energia per il proprio consumo, eventualmente accumulandola o vendendola, purché non costituisca attività commerciale o professionale principale”.
Per Comunità energetica rinnovabile (Cer), infatti, viene inteso “un soggetto giuridico autonomo, costituito senza fini di lucro e in modo aperto e volontario da persone fisiche, condomini, Comuni, Pmi o titolari di attività commerciali situati in aree limitrofe, che decidono di realizzare impianti per la produzione e la condivisione di energia da rinnovabili”.
Infine, la quota di energia destinata all’autoconsumo non potrà essere inferiore al 40% di quella prodotta e l’attività, stabilita da un programma triennale, dovrà essere documentata ogni anno da un bilancio energetico.
Oltre alle Marche, il percorso sulle comunità energetiche è stato intrapreso o annunciato anche da altre Regioni, come nel caso del Veneto, dove la Giunta ha prospettato una proposta di legge in materia, dell’Emilia-Romagna, che ha ripreso il tema nel suo Piano energetico, e la Calabria, dove l’assessore all’Ambiente De Caprio ha più volte espresso sostegno per questo strumento.