Quotidiano Energia - Come previsto dal Green deal, la Commissione ha avviato la revisione delle direttive 2018/2001 sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica, attraverso una consultazione che terminerà il 21 settembre.
Per quanto riguarda le rinnovabili (direttiva 2018/2001), l’esecutivo comunitario spiega nella valutazione d’impatto iniziale che l’obiettivo è verificare se il target del 32% al 2030 deve essere accresciuto e se la direttiva necessita di modifiche e miglioramenti.
In particolare, Bruxelles sottolinea che “l’Europa ha compiuto sinora significativi progressi nella decarbonizzazione della produzione elettrica attraverso le Fer ma ha registrato risultati più modesti in altri settori come gas, carburanti liquidi e riscaldamento, con i combustibili fossili che restano la principale fonte negli usi finali nel trasporto, nell’industria e nell’edilizia”. Saranno dunque questi settori il principale focus della revisione.
Per l’efficienza, la valutazione riguarderà l’adeguatezza della direttiva 2012/27 (in parte modificata dalla 2018/2002) alla luce degli obiettivi Ue e punterà a identificare le barriere economiche, ambientali, comportamentali e organizzative che frenano ulteriori progressi.
La revisione delle direttive sulle Fer e l’efficienza (le valutazioni d’impatto sono disponibili in allegato sul sito di Quotidiano Energia) terrà conto dei Piani nazionali energia e clima e degli altri provvedimenti del Green deal, in special modo i nuovi target per le emissioni e le strategie per l’idrogeno, la system integration, le fonti rinnovabili offshore e la Renovation Wave per l’edilizia.
“E’ chiaro che ogni percorso verso la neutralità climatica deve passare per un aumento delle fonti rinnovabili e dell'efficienza”, ha commentato la commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, annunciando che la Commissione intende presentare l’aggiornamento delle due direttive entro il giugno 2021.