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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Francia, il regolatore vuole più nucleare sul mercato

Cre: l’Arenh deve salire da 100 a 150 TWh. Proposta di modifica anche alla “forza maggiore” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - L’elettricità nucleare che ogni anno Edf deve cedere obbligatoriamente ai concorrenti francesi a un prezzo fisso di 42 € MWh deve salire da 100 a 150 TWh. E’ quanto prevede una proposta di riforma del meccanismo Arenh (Accès régulé à l'électricité nucléaire historique) elaborata dal regolatore Cre, che intende anche modificare la nozione di “forza maggiore” contenuta nei contratti di compravendita dell’elettricità nucleare.


La Cre ricorda in una nota che il tetto attuale dell’Arenh non è mai stato modificato dal 2010 e che la domanda eccede da tempo l’offerta (133 TWh richiesti per il 2019 e 147 TWh per il 2020). Di conseguenza, a partire dal bando del prossimo novembre riferito all’Arenh 2021 dovrebbero essere offerti 150 TWh, “al fine di evitare che i consumatori siano costretti a sostenere i sovracosti legati al raggiungimento del tetto di 100 TWh”.

La proposta del regolatore è stata inviata ai ministeri dell’Economia e della Transizione, che lo scorso gennaio avevano però discusso una diversa ipotesi di riforma dell’Arenh, in base alla quale Edf venderebbe ai fornitori (inclusa la filiale retail della stessa Edf) la maggior parte della sua produzione nucleare a un prezzo variabile collegato al mercato.

La Cre ha messo anche in consultazione fino al 15 settembre una proposta di modifica dell’accordo quadro Arenh relativa alla forza maggiore, per risolvere “i conflitti di interpretazione emersi nel corso della crisi legata al Covid-19”.

Come si ricorderà, dato l’andamento dei prezzi all’ingrosso gli operatori indipendenti transalpini avevano contrattato alla fine dell’anno scorso un volume record di elettricità Arenh, che si sono poi trovati a non poter gestire a seguito dell’emergenza sanitaria. Di qui la richiesta a Edf dell’attivazione della clausola di forza maggiore prevista dall’accordo quadro Arenh, che l’ex monopolista si era però rifiutato di attivare adducendo considerazioni che avevano convinto sia la Cre che il Consiglio di Stato. Il Tribunale del Commercio di Parigi ha accolto viceversa i ricorsi di alcuni fornitori alternativi (tra i quali Alpiq, Gazel e Total Direct Energie) e imposto a Edf la risoluzione dei contratti.

Nel documento di consultazione (disponibile in allegato) la Cre propone una serie di chiarimenti sulle modalità di applicazione della forza maggiore, semplificandone la definizione e sopprimendo il riferimento alle “condizioni economiche ragionevoli”.