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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Ceer-Acer, le raccomandazioni per la nuova legislazione gas

“Puntare su decarbonizzazione e sector coupling”. Tariffe trasporto: “Servono strumenti regolatori per eliminare le barriere agli scambi”. Il rapporto “Bridge Beyond 2025” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Aggiornare la legislazione e la regolazione comunitaria sul gas per facilitare la decarbonizzazione del settore energetico, promuovere un mercato interno dell’energia competitivo e massimizzare le opportunità del sector coupling. Sono le raccomandazioni contenute nel documento conclusivo “The Bridge Beyond 2025”, presentato oggi a Bruxelles da Acer e Ceer con l’obiettivo di “colmare le lacune nel settore gas lasciate dal Pacchetto energia, che si è concentrato principalmente sulla decarbonizzazione del sistema elettrico”.


Il documento – frutto di un lungo periodo di elaborazione e dei risultati delle consultazioni lanciate nei mesi scorsi da Ceer e Acer – raccomanda innanzitutto l’introduzione di definizioni e categorie per i gas decarbonizzati da integrare nell’esistente mercato del gas, al fine di “tenere pienamente conto dei loro benefici ambientali”.

Il nuovo quadro legislativo dovrebbe essere sufficientemente flessibile per consentire lo sviluppo di nuove tecnologie e attività nel gas. In particolare, si dovrebbero ridurre le barriere ai progetti pilota fornendo un “ombrello Ue” all’approccio “sandbox” (che permette a idee meritevoli, suggerite dagli operatori, di essere testate in campo anche con deroghe alla regolazione, ndr). Inoltre, i sussidi “non dovrebbe prendere la forma di sconti o esenzioni dalle tariffe di rete” e ai Tso e Dso dovrebbe essere permesso di svolgere attività in concorrenza solo “sulla base di rigide regole e come ultima istanza”.

Quanto ai nuovi investimenti nel gas, dovrebbero essere valutati sulla base degli obiettivi di decarbonizzazione della Ue, mentre si dovrebbe considerare un possibile riutilizzo degli asset esistenti prima del loro decommissioning.

Ai fini del sector coupling, le associazioni dei regolatori Ue raccomandano un approccio neutrale dal punto di vista delle tecnologie tra gli impianti di conversione e stoccaggio, che dovrebbero “confrontarsi con equivalenti categorie di costi per le tariffe di rete e fiscali e un medesimo riconoscimento dei benefici in termini ambientali e sicurezza degli approvvigionamenti”.

Nella pianificazione delle infrastrutture, i miglioramenti introdotti dal Pacchetto energia per l’elettricità dovrebbero essere estesi anche al gas, soprattutto “per un controllo regolatorio più efficace sui soggetti interessati a promuovere gli investimenti”.

Venendo alla spinosa questione della tariffe di trasporto gas, particolarmente sentita nel nostro Paese per l’impatto sui prezzi italiani dei nuovi sistemi di Francia e Germania, il documento rileva che “sia i regolatori che gli stakeholder ritengono che al momento il design delle tariffe non sembra causare particolari problemi a livello paneuropeo” e, di conseguenza, “l’attuazione del codice di rete sulle tariffe dovrebbe restare una priorità”. Tuttavia, aggiunge, “cambiamenti della legislazione possono sbloccare migliori strumenti regolatori per risolvere le situazioni in cui le tariffe diventano una barriera agli scambi e vi è il rischio di precludere la capacità transfrontaliera”.

Acer e Ceer ricordano che l’attuale approccio alle tariffe di trasporto gas si basa in modo predominante sui modelli nazionali entry-exit, con un’ampia varietà di tariffe transfrontaliere che vanno da 0,5 a 2 €/MWh tra i Paesi Ue e fino a quasi 3 €/MWh ai confini esterni dell’Unione. Vi è dunque una “potenziale preoccupazione, specialmente dove le zone entry-exit sono relativamente piccole e dove il gas transita attraverso numerosi confini”. Considerato che “le tariffe transfrontaliere sono uno dei fattori che influenzano gli spread di prezzo tra gli hub”, i regolatori chiedono “una suddivisione equa ed efficiente dei costi tra gli utilizzatori per evitare il cumulo di tariffe” (il cosiddetto “pancaking”).

In aggiunta, il market design del gas dovrebbe essere “ancorato in modo più solido alla legislazione Ue”. In dettaglio, “la definizione di ‘sistema entry-exit’ e di ‘prodotti di capacità armonizzati’ (firm, interrompibili e condizionati) nel contesto di un sistema entry-exit è al momento assente e deve essere quindi accuratamente sviluppata, tenendo conto della topologia delle rete, dei modelli di flusso e delle potenziali congestioni fisiche”.

In merito al possibile aumento degli spread in alcune aree causato dalle tariffe gas, “dovrebbero essere applicati un sistema di monitoraggio del mercato e una regolazione mirata”. E qualora gli oneri transfrontalieri dovessere rivelarsi un freno agli scambi, potrebbero essere prese una serie di possibili misure a livello regionale, come ad esempio permettere una riduzione del prezzo di riserva nell’allocazione della capacità sulla base di un accordo tra i regolatori interessati.

Il documento (disponibile in allegato sul sito di Quotidiano Energia) propone infine alcune misure ex-ante per contrastare le frodi, che “attualmente i regolatori e i Tso non riescono ad affrontare in modo efficace e tempestivo”. Tra queste, “la possibilità di escludere dal mercato gli operatori che abbiano compiuto infrazioni in altri Stati membri”. 

Nel corso dell’incontro a Bruxelles, il direttore di Acer, Alberto Pototschnig, e la presidente del board di Ceer, Annegret Groebel, hanno presentato i rapporti di monitoraggio dei regolatori Ue sui mercati del gas e dell’elettricità. Presenti tra gli altri la presidente del consiglio dei regolatori di Acer e componente del collegio dell’Arera Clara Poletti.