Quotidiano Energia - “Sul capacity market abbiamo ormai superato la fase critica ma non abbassiamo la guardia: riteniamo anzi sia il caso di metterci presto al lavoro sul meccanismo da applicare dal 2024 in poi”.
Così il presidente di Arera Stefano Besseghini, a margine del seminario sul nuovo metodo tariffario per i rifiuti, commenta a QE l’atteso lancio del mercato della capacità italiano, con prima asta fissata da Terna per il 6 novembre.
Come noto, il via libera Ue al capacity italiano è limitato temporalmente dall’entrata in vigore delle nuove norme sul market design europeo. Per cui per il post 2024 sarà necessario riavviare la notifica a Bruxelles.
Intanto, di recente il Regolatore ha fissato i parametri economici per gli anni di consegna 2022 e 2023, confermando il cap del premio a 75.000 €/MW per la capacità nuova e innalzando da 20.000 a 33.000 € quello per le centrali esistenti. “Finora non ci sono pervenuti segnali negativi dagli operatori” rimarca Besseghini, rispondendo alla domanda su come siano stati accolti tali parametri dal settore.
E a proposito di capacità esistente, oltre al tema del nuovo meccanismo da attuare dopo gli anni di consegna 2022 e 2023, c’è anche quello di evitare che prima di tali scadenze possano uscire dal mercato impianti che potrebbero rivelarsi utili per il sistema. Nodo già evidenziato da Terna e da alcuni operatori.
“E’ una questione all’attenzione dell’Autorità – rimarca Besseghini – è in corso un’istruttoria anche se il dossier non è ancora arrivato a livello di Collegio”.