La morte di milioni di nativi americani, a seguito delle epidemie e dei massacri seguiti alla conquista europea, ha fatto scendere le temperature medie mondiali di 0,15 gradi alla fine del Cinquecento. Lo sostiene una ricerca dello University College di Londra, riportata dal quotidiano britannico Guardian.
Secondo i ricercatori, nei cent'anni seguiti alla scoperta dell'America sono morti 56 milioni di nativi americani, soprattutto per malattie come morbillo e vaiolo, portate dall'Europa, ma anche per le guerre di conquista, la schiavitù, il collasso delle società precolombiane. Questo crollo demografico ha portato all'abbandono di terre coltivate per 55 milioni di ettari, grosso modo l'estensione della Francia.
I campi abbandonati sono stati ricoperti da foreste, che assorbono molto più carbonio delle coltivazioni. Di conseguenza la percentuale di anidride carbonica nell'atmosfera è calata, e con questa l'effetto serra. Quindi, nel giro di un secolo dall'inizio della colonizzazione europea delle Americhe, la temperatura media mondiale è scesa di 0,15 gradi.
I ricercatori londinesi fanno notare che tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento si verificò in Europa una piccola "era glaciale": il Tamigi ghiacciava regolarmente, il Portogallo era colpito da tempeste di neve e il maltempo invernale devastava frequentemente i raccolti, con conseguenti carestie.