(di Armando Petretta)
(ANSA) - NAPOLI, 14 LUG - Gli impianti riqualificati, dal San
Paolo alla piscina Scandone, trecentomila biglietti venduti,
oltre seimila atleti in gara. Grandi numeri cui si aggiunge il
bilancio sportivo con 44 medaglie conquistate (record di sempre
ex aequo con Kazan 2013 ma allora gli ori furono solo sei).
L'Universiade di Napoli chiude i battenti con un bilancio più
che soddisfacente per l'Italia e per Napoli. Con la città
partenopea che, forte della sfida vinta, ora guarda con fiducia
alla possibilità di ospitare nuovi grandi eventi sportivi. Anche
con l'ok della Fisu. "Non è stato facile organizzare queste
Universiadi, ma alla fine sono state un successo grazie allo
spirito e all'energia dei napoletani" riconosce il presidente
della Federazione Sport Universitari Oleg Matytsin nella
conferenza stampa di chiusura.
"Gli impianti sono stati ristrutturati - osserva - e ora sono
pronti per ospitare altri eventi. Questa è una delle eredità che
lasciamo. Abbiamo avuto dei problemi, ma abbiamo trovato sempre
delle soluzioni. Napoli ci ha dato una grande lezione".
Da Matytsin anche un annuncio sul futuro delle Universiadi:
"Il calcio non farà parte della prossima Universiade. E' uno
sport molto commerciale, e c'è un problema di calendari. In
pochi sono andati a vederlo. Ma è anche popolare tra gli
studenti. Ecco perché organizzeremo una competizione a parte,
fuori dai Giochi, una University World Cup, la cui prima
edizione sarà a fine anno in Cina". Sotto osservazione anche un
altro sport 'ricco' come il tennis: "In futuro - spiega -
potremmo considerare di organizzarlo indoor".
"Ha funzionato il sistema Campania - spiega il commissario
straordinario Gianluca Basile - un'eredità che si può replicare
in futuro. La chiave è stata fare squadra colmando in un anno i
ritardi accumulati. Grazie ai volontari e ai tirocinanti e
grazie ai campioni dello sport che ci hanno affiancato, Manuela
Di Centa, Patrizio Oliva e Davide Tizzano tra gli altri. Loro ci
hanno dato la spinta e fatto capire che la strada imboccata era
quella giusta. Mai pensato di mollare, non ne ho avuto il tempo.
Tuttavia ho fissato degli obiettivi sapendo che non se non li
centravamo diventava dura".
Lo sport universitario esce rinforzato. "Ma ora - invoca il
presidente del Cusi Lorenzo Lentini - occorre che Coni e Governo
si mettano attorno a un tavolo per ristrutturarlo. Con le
federazioni e il comitato paralimpico siamo la terza gamba dello
sport italiano. Resta l'orgoglio per una eruzione di medaglie,
molto meglio che a Taipei 2017". Guardando il medagliere guidato
dal Giappone, l'Italia in effetti è tra le nazioni che fanno
segnare il maggiore progresso rispetto a Taipei (+12 medaglie
con sei ori in più).
Parole condivise da Davide Tizzano: "Orgoglioso di questa
maglia - dice - come napoletani siamo andati oltre lo sport.
Siamo andati a medaglia in ben dodici discipline, assistito
atleti in sette villaggi diversi, abbiamo avuto palazzetti pieni
per scherma, pallavolo, nuoto e pallanuoto. Non è stato facile,
ma lasciamo tante attrezzature di qualità che adesso andranno
preservate". Roberto Outeirino, direttore area sport, snocciola
i numeri che danno il senso dell'impegno al servizio degli
atleti: 30000 Kg di frutta; 600mila litri di acqua; 150 mila
pasti; 450 gli atleti curati, quasi tutti per traumi muscolari.
(ANSA).