(ANSA) - NAPOLI, 13 LUG - Circa 10mila pasti forniti agli
atleti direttamente negli impianti di allenamento di gara, quasi
300mila litri d'acqua distribuiti finora, oltre 92mila bevande
isotoniche, circa 46mila barrette energetiche, e poi la frutta:
mele, banane, arance. Sono alcuni dei numeri che raccontano
l'Universiade Napoli 2019 nella fornitura di cibo e bevande ad
atleti e delegati. "La sfida - dice Valentina De Mari, manager
del settore Food&Beverage di Napoli 2019 - è stata avere le
'dining hall' aperte dalle 5 del mattino fino all'1 di notte,
per garantire alle migliaia di atleti la possibilità di poter
pranzare ad ogni ora, in base alle proprie necessità
agonistiche. Ogni atleta ha esigenze di nutrizione diverse.
Abbiamo realizzato pertanto cinque tipi di menu, garantendo
sempre cibo ḥalāl, vegetariano, vegano, cucina locale ed
asiatica, con la possibilità per coloro che avevano delle
intolleranze alimentari di scegliere prodotti senza glutine,
senza lattosio, o senza glutine e senza lattosio. Seguendo
questi criteri sono stati confezionati anche i 'meal box', i
pasti che gli atleti ricevono direttamente negli impianti. Per
la prima volta nella storia delle Universiadi - spiega De Mari -
l'ordine del 'meal box' da parte dell'atleta o del delegato
viene fatto on-line, attraverso un sito internet, dove è
possibile ordinare il proprio pranzo. La FISU e i cinesi di
Chengdu, che ospiteranno la prossima Universiade estiva, e che
in questi giorni sono in visita qui a Napoli, hanno espresso la
loro ammirazione per questo sistema prendendo nota di questa
tecnologia. Lo stesso hanno fatto gli organizzatori
dell'Universiade che si terrà in Russia ad Ekaterinburg nel
2023. Attraverso questo sistema - aggiunge De Mari - il capo di
ciascuna delegazione sportiva ha la possibilità anche di
visualizzare tutto ciò che i suoi atleti, divisi per disciplina,
ordinano a pranzo, potendo modificare il tipo di pasto scelto
dal proprio atleta nel caso eventualmente non sia idoneo". Il
'meal box' - afferma la nutrizionista di Napoli 2019, Francesca
Caruso - è settato dal nostro contractor, la società EP, su un
pranzo di 2000 calorie contenuto in speciali contenitori che
permettono di conservare la temperatura del cibo - la
dispersione del calore è di un grado l'ora - L'imballaggio,
comprese le posate, è realizzato in materiale biodegradabile. Il
menu - aggiunge - rispetta i requisiti minimi richiesti dalla
FISU e varia ogni giorno della settimana. Oltre a verificare la
qualità degli alimenti e il numero di chilocalorie presenti,
abbiamo fornito ad atleti e delegati le tabelle nutrizionali,
con le informazioni sugli allergeni presenti all'interno dei
meal box e sui pasti che vengono distribuiti". (ANSA).