(ANSA) - NAPOLI, 12 LUG - La sfida per il bronzo, dopo il
sogno svanito per l'oro. Domani all'Arechi si chiude il torneo
di calcio maschile dell'Universiade, e l'Italia allenata da
Daniele Arrigoni alle 17 affronta la Russia per la medaglia di
bronzo, mentre per l'oro, sempre a Salerno, si affronteranno
alle 21 Giappone e Brasile.
"Domani c'è in palio una medaglia e sono sicuro che i tifosi
di Salerno non faranno mancare il loro apporto agli azzurrini":
parola di Pietro Strada, ex giocatore della Salernitana ma
soprattutto papà di Filippo, uno dei giocatori della squadra di
Arrigoni. "L'Italia è stata brava a tenere viva la partita -
dice parlando della sfortunata semifinale di ieri sera persa
all'ultimo rigore contro il Giappone - Non li conoscevo. Mi era
stato riferito che era un'ottima squadra e che si preparavano da
tempo per queste Universiadi. E si è visto. Nell'arco della gara
loro forse meritavano. Il loro possesso palla è stato
predominante. Però noi siamo stati bravi a tenere aperta la
partita e a non mollare. L'Italia non aveva mai incassato gol
finora e ieri di colpo ne ha presi 3. Ma siamo stati comunque
capaci di reagire e rimontare e questo dimostra che la squadra
c'è. Poi certo i rigori sono una lotteria…".
Il giorno dopo una partita del genere come si reagisce? "Non
c'è neanche tempo per abbattersi troppo aggiunge Strada -
Bisogna metabolizzare subito. C'è ancora una medaglia da vincere
e il tempo per recuperare è poco. E' un gruppo che ha dimostrato
di avere doti caratteriali non da poco".
"Filippo dopo la partita di ieri era molto deluso -aggiunge
ancora Strada parlando del figlio - e anche dubbioso su certi
interventi, come quello su di lui che poteva essere rigore. Ma
nell'insieme è contento. Credo abbia fatto una buona Universiade
e per lui era importante dopo due anni di problemi al
ginocchio".
"Domani non ho dubbi sulla partecipazione dei tifosi -
conclude - A Salerno si vive di calcio. I tifosi ci saranno,
anche perché questi ragazzi hanno bisogno di essere sostenuti
fino in fondo per tutto quello che hanno dato. E la medaglia
sarebbe comunque un bel riconoscimento".