(ANSA) - NAPOLI, 8 LUG - "Sono qui a Napoli per divertirmi e
fare una bella gara. In attesa dei mondiali di Doha e magari del
sogno olimpico. Tutto il resto non conta". La ventitreenne Daisy
Osakue, nazionale italiana di lancio del disco, figlia di
genitori nigeriani, che oggi alle Universiadi ha ottenuto la
qualificazione per la finale di domani sera, si è lasciata alle
spalle gli spiacevoli episodi che l'hanno vista protagonista
l'anno scorso. Era il 30 luglio quando tre ragazzi le lanciarono
un uovo da un'auto in corsa ferendola a un occhio. E anche se
dagli inquirenti venne presto esclusa ogni connotazione razziale
(i ragazzi i scusarono dicendo di aver fatto una goliardata)
Daisy è stata a lungo perseguitata sui sociali dagli insulti e
dalle minacce degli haters.
L'atleta dopo mesi di atteggiamenti imbronciati e a volte
rabbiosi ha ritrovato il sorriso e la voglia di scherzare. Ma
ripensando all'aggressione si fa seria: "Mi spiace, so che
sembrerò antipatica, ma non mi piace parlare di questo
argomento, è una cosa che mi irrita. Siamo nel 2019, quello è
successo nel 2018. Andiamo avanti".
A Daisy non va di essere considerata un'italiana di seconda
generazione. "Mi sembra veramente sciocco che si stia parlando
ancora di queste cose. Raga', io sono nata a Torino al
Mauriziano, non sono mai stata nel paese di origine dei miei
genitori. Lì mi chiamerebbero straniera. Non ha senso sentirmi
considerare così anche qui dove sono nata. Quando la gente mi
sente parlare dicono 'Questa è piemontese'. E sono anche
juventina. E' brutto dirlo proprio qui a Napoli, ma sono 'gobba'
forever". Parlare di migranti e porti chiusi la intimorisce:
"Rispondo no comment. Io faccio sport, non mi occupo di
politica. Se pensassi a questi argomenti non credo che potrei
concentrarmi sulla mia attività. C'è sempre il rischio che
quando dici una cosa alla fine te ne facciano dire un'altra".
Osakue, che dopo aver frequentato giurisprudenza a Torino da
due anni studia criminal justice a San Angelo, in Texas, alle
qualificazioni di stamani al San Paolo non è riuscita a dare il
massimo, è arrivata seconda nel suo gruppo. "Sarà perché non
avevo dormito molto - spiega - però la mia preparazione è buona.
Domani sera disputerò la finale e spero di avere più energia e
più focus. Diciamo che oggi ho fatto amicizia con la pedana". Il
principale obiettivo futuro sono i Mondiali di atletica di Doha
di settembre, per i quali si è qualificata mesi fa con una
prestazione superlativa. "Le Olimpiadi di Tokyo 2020? Ora
pensiamo a finire gli impegni del 2019 - dice - poi pensiamo al
resto. Certo, le Olimpiadi sono un sogno per chiunque, anche per
chi non fa sport".
Per Daisy nello sport non c'è differenza tra uomini e donne:
"Io mi alleno esattamente come un ragazzo. Certo, madre natura
ha dato loro potenzialità diverse dalle nostre, ma sarebbe
sciocco pensare che che quello maschile sia uno sport di serie A
e quello femminile di serie B. Nell'atletica questo divario non
si sente, alla fine siamo un'unica squadra. Si sta sempre tutti
insieme, si fa il tifo gli uni per gli altri, ci si allena
insieme". E parlando di Napoli si illumina: "Con i tanti amici
che vengono dal resto del mondo, affascinati dalla città e dal
villaggio sulle navi, io e i miei compagni ce la tiriamo. E
diciamo, sapete... italians do it better". (ANSA).