(ANSA) - NAPOLI, 8 LUG - L'esclusione del suo pattinaggio
dalle discipline in gara non l'ha scoraggiata: Reka Szabina
Torok alle Universiadi di Napoli non voleva proprio mancare. Le
restava solo una chance: quella di offrirsi come volontaria al
servizio dei suoi colleghi atleti, lei che la volta scorsa, a
Taipei 2017, era dall'altra parte della barricata come
pattinatrice. E' così, zaino in spalla, Szabina si è messa in
viaggio e giovedì scorso è arrivata dall'Ungheria a Napoli per
unirsi alle migliaia di volontari che in questi giorni stanno
dando il loro contributo all'organizzazione con il compito di
assistere le delegazioni nelle 'venue'.
"Finora - dice Szabina che conosce molto bene le esigenze
degli atleti - li ho accompagnati negli impianti della scherma e
del nuoto".
"Da sportiva - racconta - ho partecipato all'Universiade di
Taipei due anni fa gareggiando come pattinatrice. A Napoli 2019
questa disciplina non c'è ma ho voluto ugualmente esserci e così
- spiega - mi sono candidata come volontaria. La cosa più bella
di queste esperienze sportive internazionali è l'interazione con
tanti coetanei da tutto il mondo. Con tanti si crea un rapporto
di amicizia che dura oltre l'evento".
A spingere Szabina a partecipare a Napoli 2019 è stato anche
l'amore per l'Italia. "Ho visitato anni fa le principali città
turistiche italiane. Sono già stata anche a Napoli. Amo
tantissimo Piazza del Plebiscito perché oltre ad essere una
grande piazza è bellissima. Attualmente vivo nel centro storico
della città, un luogo suggestivo e molto antico, davvero
affascinante. In Ungheria studio marketing all'Università e -
conclude - al termine dei miei studi vorrei lavorare in questo
settore nell'ambito degli eventi legati allo sport".