(ANSA) - NAPOLI, 20 GEN - Tutti i pazienti e non solo quelli
della Campania in cura presso l'Istituto dei tumori Pascale di
Napoli, colpiti da melanoma avanzato con metastasi celebrali,
potranno da oggi, e solo da oggi, in tutta Italia, essere curati
con la combinazione di due farmaci, il Nivolumab e l'Ipilimumab.
Secondo quanto rende noto il Pascale, "ritenuta a livello
internazionale la prima opzione di trattamento per le persone
con metastasi cerebrali asintomatiche, indipendentemente dallo
stato mutazionale del gene BRAF, questa combinazione fino ad
oggi in Italia era praticata solo al Pascale grazie a una scelta
di civiltà della Regione Campania che aveva deciso sin dal 2019
di garantirne la rimborsabilità per tutti i pazienti colpiti da
questa malattia. Una scelta di civiltà scaturita dai numeri".
"Grazie a questi due farmaci combinati insieme - spiega Paolo
Ascierto, direttore del Dipartimento Melanoma, Immunoterapia e
Terapie Innovative del Irccs partenopeo - finora il 49% dei
pazienti trattati è vivo a 6 anni e mezzo. In particolare, la
sopravvivenza globale mediana è stata di 72,1 mesi con Nivolumab
più Ipilimumab. È, quindi, risultato decisivo l'impatto della
combinazione sulla sopravvivenza globale, soprattutto se si
considera che, prima dell'immunoterapia, la speranza di vita dei
pazienti con melanoma metastatico era di circa 6 mesi e meno del
10 per cento era vivo a un quinquennio". Il 77 per cento dei
pazienti vivi a 5 anni e che hanno ricevuto la combinazione non
ha più avuto necessità di ricevere un trattamento sistemico. La
duplice immunoterapia ha evidenziato un significativo 'effetto
memoria': la sua efficacia si mantiene a lungo termine, anche
dopo la fine delle cure, spiega l'Istituto napoletano.
"Grazie alla sensibilità e alla lungimiranza del Governatore De
Luca - dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi -
alla solerzia del servizio farmaceutico regionale, la proposta
del professore Ascierto è diventata la realtà che ora trova
riscontro nelle scelte nazionali. Il Pascale si conferma
all'avanguardia nella ricerca dimostrando, come ad esempio anche
con il Tocilizumab, che le intuizioni dei nostri ricercatori
diventano prima o poi decisioni istituzionali condivise". Il
provvedimento è da ieri sulla Gazzetta Ufficiale. (ANSA).