(ANSA) - NAPOLI, 04 MAR - Due equipe insieme, un intervento
durato 12 ore, un paziente complesso. 51 anni, affetto da una
recidiva di tumore alla ghiandola sottomandibolare che, caso
raro quanto complicato, ha prodotto otto metastasi epatiche al
lobo destro. Eppure il paziente è a casa dopo appena cinque
giorni dalla mega operazione. "E sta bene" assicurano i due
medici dell'Istituto per la cura dei tumori 'Pascale' di Napoli
che lo hanno operato, Franco Ionna e Francesco Izzo. E' toccato
prima all'equipe di Ionna, dipartimento Maxillo facciale
dell'Istituto partenopeo, intervenire sull'uomo asportandogli
chirurgicamente una parte della mandibola, i muscoli del
pavimento orale, la parete laterale sinistra della laringe e a
provvedere alla ricostruzione del cavo orale. Tutto questo in
quattro ore.
Il paziente è stato poi preparato per l'approccio addominale
robotico dove Francesco Izzo, Chirurgia oncologica epatobiliare
del polo oncologico, in otto ore ha provveduto a eliminargli le
otto metastasi al fegato. Fegato che è stato asportato per il 60
per cento, una resezione necessaria ma che non compromette la
funzione vitale dell'organo, assicurano dal reparto. Oltre venti
le persone impegnate, tra chirurghi anestesisti infermieri per
un intervento, dicono dall'Istituto, destinato a fare scuola.
Il paziente, grazie alle metodiche mini-invasive, ha avuto
una veloce ripresa post-operatoria senza complicanze ed è stato
dimesso dopo cinque giorni. Solitamente interventi del genere
vengono trattati in due momenti: prima la resezione della
recidiva del tumore, poi l'asportazione delle metastasi
epatiche. Una metodica che comporta un doppio ricovero, una
doppia anestesia e soprattutto una degenza di quindici giorni.
Questo successo è stato reso possibile dall'integrazione di
tutti i gruppi coinvolti dalla presa in carico del paziente da
parte degli infermieri di reparto e della sala operatoria, dei
radiologi che hanno permesso di effettuare una precisa diagnosi,
fornendo ai chirurghi tutte le informazioni necessarie per
valutare la più idonea strategia chirurgica e gli anestesisti
che hanno preparato il paziente alla procedura e garantito il
controllo del dolore post-operatorio.
"1+1=3 - dice il direttore generale del Pascale, Attilio
Bianchi - mai come in questo caso la sinergia come
moltiplicatore delle competenze, il cui risultato finale è
maggiore della somma dei singoli componenti. Questo è il nostro
modo di intendere il nostro impegno di ogni giorno. Auguri di
cuore al paziente e complimenti a tutta la squadra". (ANSA).