(ANSA) - NAPOLI, 21 GEN - "Sono oltre 250 i chirurghi
pediatri africani iscritti al Master europeo di Chirurgia
mini-invasiva pediatrica organizzato dal professore Ciro
Esposito, Direttore dell'Unità Operativa Complessa di Chirurgia
Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e
C.E.O della Società Europea di Chirurgia Laparoscopica
Pediatrica (ESPES), in collaborazione con il Necker Enfants
Malades di Parigi". E' quanto si legge in una nota del
Policlinico Federico II.
"Questa situazione di emergenza globale legata alla pandemia
Covid è stato uno stimolo a migliorare la qualità
dell'assistenza chirurgica pediatrica per i nostri piccoli
pazienti e per accelerare la realizzazione di progetti
internazionali di modernizzazione ed innovazione utilizzando il
telementoring e la tecnologia 5G", spiega il prof. Esposito.
Fino al 2019, infatti, gli esperti europei di chirurgia
mini-invasiva pediatrica si recavano in Africa ed in altre
nazioni per operare i piccoli pazienti che presentavano
complesse malformazioni congenite o patologie oncologiche,
utilizzando tecniche mini-invasive per aiutare i colleghi
chirurghi pediatri africani. Nonostante questi spostamenti oggi
non siano più possibili a causa dell'emergenza Covid, il ponte
Italia-Africa non si ferma ma prosegue in chiave digitale e
hi-tech. Nasce così il Master di Chirurgia mini-invasiva
Pediatrica denominato Ped L.A.P. (Laparoscopy African Project),
interamente online e completamente gratuito per i chirurghi
africani.
Il Master prenderà il via domani per una durata di otto mesi e
prevede lezioni interattive online ed interventi in diretta
dalla sala operatoria della chirurgia pediatrica del Policlinico
Federico II.
"L'applicazione delle nuove tecnologie mini-invasive in campo
chirurgico pediatrico rappresenta un importante risultato per i
bambini della nostra Regione e grazie a questo percorso
formativo risulteranno di grande aiuto anche per i
professionisti africani. Uno stimolo in più per confermare la
nostra massima attenzione alla chirurgia pediatrica e
all'utilizzo di tecnologie innovative. In questo ambito stiamo
sviluppando, con una collaborazione tra i ginecologi ed i
chirurghi pediatri, un programma robotico materno-infantile per
correggere le malformazioni congenite in utero prima del parto",
sottolinea Anna Iervolino, Direttore Generale dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria Federico II. (ANSA).