(ANSA) - NAPOLI, 29 LUG - Nessuno stop per il Centro per la
Cura del piede diabetico dell'Azienda ospedaliera 'Luigi
Vanvitelli', durante il lockdown, che ha continuato a seguire i
pazienti con i necessari trattamenti riducendo così il rischio
di amputazione dell'arto. Il lockdown per l'emergenza sanitaria
da Covid19 infatti come rileva uno studio realizzato dal Gruppo
di ricerca, coordinato da Katherine Esposito, responsabile
dell'U.P. di Diabetologia e del Centro per la Vura del piede
diabetico dell'Azienda 'Vanvitelli', avrebbe potuto far
aumentare il rischio di amputazione del piede diabetico per un
ritardo nelle diagnosi e nell'effettuazione dei trattamenti. Lo
studio, riportato su Diabetes Care, rivista ufficiale
dell'American Diabetes Association, rivela che se, da un lato,
un numero maggiore di pazienti affetti da piede diabetico è
stato sottoposto ad un'amputazione minore rispetto a quanto si
era verificato negli stessi mesi dello scorso anno, la
continuità dell'assistenza prestata dal centro di terzo livello
per la cura del piede diabetico ha permesso ai pazienti
maggiormente fragili di accedere a trattamenti specifici, come
terapia antibiotica mirata, interventi di rivascolarizzazione e
di salvataggio dell'arto. ''La tempestività della diagnosi e dei
trattamenti emergono come requisiti fondamentali nel management
dell'ulcera diabetica - afferma Esposito - il nostro Centro per
la cura del piede diabetico, attivo per tutta la fase di
emergenza, ha consentito ai pazienti già in cura di proseguire
in sicurezza il loro percorso terapeutico e ai nuovi pazienti
presi in carico di trovare il giusto indirizzo diagnostico e
terapeutico per la gestione della loro malattia''. Durante
l'emergenza, il team multidisciplinare specializzato
dell'Azienda 'Vanvitelli' ha continuato a operare su numerosi
pazienti, provenienti anche da altre regioni d'Italia,
interrompendo per molti la progressione della patologia che
spesso inevitabilmente comporta l'amputazione dell'intero arto
inferiore. (ANSA).