(ANSA) - NAPOLI, 06 GIU - "Gli spari come quelli al monumento
di Piazza Mercato sono un'espressione della violenza giovanile,
la camorra non ha interesse a sparare contro un'opera d'arte".
Lo ha detto l'assessore alla sicurezza del Comune di Napoli,
Antonio De Iesu, a margine di una conferenza stampa, commentando
i colpi di pistola che hanno colpito ieri l'opera "Chiavi di
Milot" che si trova da tre mesi in Piazza Mercato a Napoli.
"Conosco - ha detto De Iesu, ex questore e vice capo della
polizia - l'evoluzione e l'involuzione della camorra dagli anni
'80 a oggi. La camorra vuole mantenere basso il profilo per fare
i propri affari e le forze dell'ordine lavorano per operazioni
di contrasto forte, come accaduto pochi giorni fa nei Quartieri
Spagnoli contro i clan dello spaccio. Ma sparare contro un'opera
d'arte va invece inquadrato in un tema attualissimo, il disagio
e la devianza giovanile. Si tratta di piccoli branchi, non
parlerei di gang, come a Milano con i sudamericani. Questi
branchi fanno attività esecrabili a Napoli, con una carica di
aggressività e violenza, senza un obiettivo. Bisogna lavorare
sule cause che portano a fatti come gli accoltellamenti a 15
anni di giovani che vivono spesso in una dimensione digitale".
"Su questo tema le indagini non sono sufficienti - spiega De
Iesu - perché serve anche prendere in carica gli adolescenti se
vivono in un ambiente degradato dal punto di vista familiare.
Servirebbe un esercito di assistenti sociali: insieme all'azione
di repressione deve infatti crescere la presa in carico di
ragazzi e bimbi disagiati. Ricordo in questo senso il Progetto
Peter svolto alla Sanità, che funziona, però costa. Questa
amministrazione sta lavorando al recupero dei tributi per
investire in attività sociali, progetti concreti di assistenza
agli adolescenti. Il tema infatti non è solo la repressione ma
chiedersi come crescono i bambini".
De Iesu parla anche della circolazione delle armi nei
"branchi": "Il circuito delle armi - spiega - non è facile da
controllare. Le fonti di approvvigionamento sono varie, ce ne
sono tante che vengono dalle guerre. L'arrivo delle armi è
difficile da contrastare perché ha tantissime forme".
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