(ANSA) - NAPOLI, 03 GIU - "Appare del tutto carente"
l'attività di indagine realizzata dalla Procura della Repubblica
di Napoli Nord nel fascicolo per omicidio volontario aperto
sulla morte di Tiziana Cantone, la 31enne trovata senza vita,
con un foulard al collo, il 13 settembre 2016, nell'abitazione
della madre, a Mugnano (Napoli), e la cui morte era collegata
alla diffusione in rete a sua insaputa dei video personali che
la ritraevano. Lo scrive Gianluca Condrò, difensore di Teresa
Giglio, madre di Tiziana, nell'istanza di opposizione alla
richiesta di archiviazione dell'indagine presentata dal pm
Giovanni Corona, la seconda nel giro di pochi mesi; Corona
voleva archiviare già nel novembre scorso, perché in seguito
all'esito dell'esame autoptico effettuato sui resti del corpo di
Tiziana dopo la riesumazione, era emerso che l'ipotesi più
plausibile per la morte della 31enne era il suicidio.
La Giglio si era opposta e il Gip del tribunale di Napoli
Nord Raffaele Coppola, nel febbraio scorso, aveva ordinato altre
indagini alla Procura. Sono trascorsi circa tre mesi e la
Procura, ad inizio maggio, ha reiterato la richiesta di
archiviazione al Gip. E ancora una volta il difensore della
Giglio si è opposto ritenendo che la Procura, in questo breve
lasso di tempo, sia rimasta "incomprensibilmente inerte".
Il Gip aveva dato valore alle consulenze relative alla
dinamica della morte firmate per conto della difesa dai medici
legali Vittorio Fineschi e Aniello Maiese, che avevano messo in
dubbio l'ipotesi del suicidio, tanto che, scrisse il Gip a
febbraio, "si può ipotizzare una metodica asfittica
riconducibile a strangolamento al pari di un soffocamento da
suicidio". In questi tre mesi l'unica attività istruttoria fatta
dal pm Corona è stata di ascoltare nuovamente la zia di Tiziana,
colei che trovò la ragazza morto con il collo stretto da una
pashmina legata ad una panca.
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