(ANSA) - NAPOLI, 28 MAR - Si chiama 'Antenate - Il tempo del
ricordo nella casa delle storie' la performance teatrale ideata
e curata da Marina Rippa per F.Pl. Femminile Plurale, in
collaborazione con il Teatro Pubblico Campano e l'Archivio di
Stato di Napoli, in programma da mercoledì 29 marzo alle 19
(repliche fino a venerdì 31). Il lavoro, che vede la
partecipazione di un gruppo di donne del Rione Forcella e di
quartieri complessi, facenti capo al progetto "La Scena delle
Donne - percorsi teatrali con le donne a Forcella", vuole
avvicinare il pubblico al grande patrimonio dell'Archivio di
Stato; "cittadini che ancora non lo conoscono, turisti, curiosi,
potranno aprire le porte di un enorme patrimonio di storie e di
storia" sottolineano gli organizzatori della kermesse.
Storia che parla al presente, in questo tempo più che mai,
attraverso una performance che vede coinvolte ventidue donne per
raccontare storie di donne. "Le storie - così in una nota -
alimentano la vita, da sempre. E su queste storie abbiamo
lavorato, ricercando nella propria storia familiare e
relazionale le più antiche, ma anche quelle legate a donne dalle
vicende sconosciute. Testimonianze scritte e orali, racconti
personali, propri delle donne, sono al centro dello sviluppo
drammaturgico". Antenate, si evidenzia, "sono le storie narrate.
Sono le donne che non compaiono nella Storia ma che la Storia
l'hanno vissuta e scritta anche loro. Antenate conosciute,
antenate sconosciute. Antenate sono anche le pergamene, i
registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle
famiglie nobili private, le tante scritture conservate con
attenzione nell'Archivio". Ricordare le antenate è riconoscere
da dove veniamo, comprendere dove siamo e intravedere dove
andremo. Raccontarle, nel bene e nel male, nella luce e nel buio
è un atto che sentiamo necessario. "L'idea che deve passare -
sottolinea direttrice dell'Archivio, Candida Carrino - è che
questo luogo raccoglie le storie di tutti, le 'microstorie': lo
sviluppo del territorio, le passate epidemie, la storia dei
quartieri della città. L'obiettivo è agganciare i problemi di
oggi con quelli del passato, parlare con il mondo. Solo così si
smuove l'idea che l'Archivio contenga documenti morti". (ANSA).