"ll presepe francescano rappresenta
la Natività, il presepe napoletano l'umanità; e per questo ha
conquistato l'immaginario globale, ed è amato da credenti e non
credenti". Mito, rito, arte, uno e centomila: del mondo
cosmopolita del presepe si è parlato nella prima presentazione
napoletana del libro "Il Presepe"(Il Mulino edizioni) degli
antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola al Museo Archeologico
Nazionale di Napoli conclusasi con l'inaugurazione nella sale
della collezione di Villa dei Papiri del presepe
dell'Associazione presepistica napoletana guidata da Enzo
Nicolella ospitato tradizionalmente dal museo per le feste.
Quest'anno l'opera è divisa in tre sale con tre scene distinte
ed è interamente dedicato all'archeologia e agli scavi promossi
nel '700 da Carlo III che portarono alle scoperte nelle città
vesuviane. "Nel nostro libro, abbiamo cercato di capire non solo
come il presepe si sia trasformato in un mito, ma soprattutto
come sia stato guardato da lontano da tanti viaggiatori"
sottolineano Moro e Niola partecipando alla rassegna 'Lo
scaffale del MANN'.
"Le identità più recenti formano i caratteri di un popolo. Il
presepe rappresenta il DNA della nostra città. E nelle
architetture della rappresentazione, ritroviamo molteplici
riferimenti al mondo dell'archeologia" ricorda il Direttore del
MANN, Paolo Giulierini.
E' ampia finestra di approfondimento sul tema nell'offerta per
le feste del MANN. Nelle sale 90-92, accanto alla Meridiana, è
visibile anche l'allestimento multimediale "Il presepe cortese",
curato da Fabrizia Fiore e arricchito da alcuni pezzi del '700
provenienti da collezioni private tra le quali una natività di
Sanmartino.
Domani in occasione dell'Immacolata apertura straordinaria del
museo dalle 19 alle 23 (ultimo biglietto alle 22) al costo
simbolico di 2 euro.
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