"La relazione della Dia, relativa
al secondo semestre del 2021, disegna una realtà drammatica che
riguarda non solo i fenomeni camorristici, ma l'intero mondo
dell'illegalità e dell'illecito. Noi siamo davvero preoccupati
perché la frammentazione dei clan non ci fa intravedere una via
d'uscita. Rilanciamo al ministro dell'interno la richiesta di un
patto tra forze sociali, istituzioni e forze dell'ordine che dia
vita ad un intervento straordinario su Napoli e la Campania". Lo
ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania,
Nicola Ricci, concludendo l'incontro su "La geografia della
camorra in Campania" promosso nella sede di via Toledo dalla
Cgil Napoli e Campania.
"In alcuni quartieri - ha sottolineato Ricci - la camorra è
subentrata allo Stato in importanti funzioni economiche e
sociali: non possiamo far passare questo schema. La camorra
proverà a fare un ulteriore salto di qualità in presenza di
bandi e di grandi risorse che arriveranno. Non vogliamo che a
pagare il prezzo più salato di questa situazione sia il mondo
del lavoro, come già è successo in passato".
"Il lavoro che facciamo da anni - ha affermato Claudio De
Salvo, capo Centro Dia di Napoli - è quello di analizzare dati.
Quello che abbiamo osservato in questa regione è la dinamica che
vede aggregarsi grandi poli e cartelli criminali, dall'alleanza
di Secondigliano al clan dei Mazzarella. La cosa che ci
preoccupa, rispetto alla quale lo Stato ha assunto nel tempo
tanti strumenti che sono utili al contrasto, è la grande
capacità di essere pervasività che ha nella realtà economica del
territorio, che ovviamente costituisce un fattore di grande
rischio, soprattutto per lo sviluppo di questo territorio".
All'incontro hanno partecipato Mariano Di Palma, referente di
Libera Campania, Stefano D'Alfonso, docente Laboratorio sulle
mafie Unina Federico II, Giuseppina Loreto, Procura della
Repubblica di Napoli, Maurizio Cesaretti, segretario nazionale
Silp Cgil.
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