"La Whirlpool non si è presentata
nell'ultimo incontro fissato dal Ministero dello Sviluppo
Economico nonostante la presenza dei Ministri Giorgetti e
Orlando, confermando con una nota scritta che sta procedendo
alla revisione strategica delle attività produttive nell'area
EMEA. E' inaccettabile che la multinazionale rifiuti il
confronto con le delegazioni sindacali e con il governo
Italiano". Così in una nota i sindacati dei metalmeccanici
Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, con le rappresentanze sindacali
aziendali, commentano l'esito del tavolo al Mise relativo ai
siti Whirlpool. Il timore dei sindacati riguarda soprattutto la
tenuta del sito di Carinaro, nel Casertano, dove c'è il deposito
dei pezzi di ricambio degli elettrodomestici Whirlpool per
l'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa); vi lavorano circa
270 lavoratori passati alcuni anni fa, dopo una sofferta
vertenza, da Indesit a Whirlpool.
I sindacati hanno proclamato due ore di sciopero per il 14
ottobre con manifestazione dei lavoratori davanti ai cancelli
della Whirlpool di Carinaro. Le sigle dei metalmeccanici
chiedono alla multinazionale di chiarire "se esiste un piano
industriale di mantenimento degli attuali asset produttivi e
occupazionali. I lavoratori di Whirlpool non possono legare la
conoscenza del proprio futuro occupazionale alle logiche
speculative della finanza. Il territorio di Caserta ha già
pagato un conto salatissimo, in termini industriali ed
occupazionali, dall'acquisizione di Indesit da parte di
Whirlpool, e se si è riusciti ad avere un polo di ricambi per
gli elettrodomestici, salvaguardando parte dell'occupazione, lo
si deve alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Adesso
non dobbiamo permettere che venga rimesso in discussione la
permanenza del sito di Carinaro e lo dobbiamo fare tutti
insieme, lavoratori, cittadini, istituzioni, Senatori e Deputati
eletti sul territorio".
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