"Rivolgiamo un appello al presidente
messicano Andrés Manuel López Obrador e al buon senso e
all'umanità degli abitanti di Tecalitlan affinché, dopo tanto
tempo, ci forniscano qualche notizia o qualche informazione
importante. Noi non perdiamo la speranza". A parlare, attraverso
il loro legale, l'avvocato Claudio Falleti, sono le famiglie di
Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, i tre
napoletani scomparsi Tecalitlán, nello stato messicano di
Jalisco, il 31 gennaio 2018.
Dopo un lungo iter processuale e diversi arresti il 9 aprile
2021 i poliziotti Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines
Garcia sono stati condannati a cinquant'anni di carcere.
Nel mese di marzo 2022 in un'operazione congiunta delle autorità
statali e federali più di 70 persone con unità cinofile sono
state impegnate per una ulteriore ricerca nel comune di
Tecalitlán, Jalisco, nei pressi di un ponte sulla strada per
Jilotlán de los Dolores.
"Sono ormai trascorsi quasi cinque anni dalla scomparsa dei
nostri connazionali e in qualità di avvocato - dice Falleti -
che assiste la famiglia chiedo personalmente ed a nome della
stessa che si continui con le ricerche perché non si è mai persa
la speranza di sapere cosa sia accaduto e dove si trovino
Raffaele, Antonio e Vincenzo. Per noi risultano ancora
ufficialmente scomparsi". "Il tema degli Italiani all'estero -
sottolinea il legale delle famiglie - in qualità di vittime di
un reato deve trovare una giusta considerazione politica, sono
certo che il Ministero degli Esteri e le ambasciate si adoperino
al massimo delle proprie competenze e con grande professionalità
ma i rapporti di reciprocità e collaborazione con molti stati
devono andare ben oltre, rimarcando quanto per noi italiani sia
importante sentirsi protetti e non sentirsi mai soli fuori dal
nostro Paese".
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