"La Campania ha tutte le
potenzialità per incrementare il flusso turistico ed
intercettare la grande massa di viaggiatori, stimata in 450
milioni di individui solo tra i 'big spender', oltra alla
potenzialità offerta dai giovani 'millennals' che rappresentano
il 20% dei turisti internazionali. Si tratta ira di creare una
vera 'collaborazione in rete' di tutti gli operatori coinvolti
ed affrontare la sfida congiuntamente". Lo ha detto il professor
Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss,
intervenendo al convegno organizzato nel foyer del Teatro San
Carlo di Napoli da Confesercenti Campania su "Il rilancio del
turismo in Campania", che ha visto tra i relatori l'assessore al
turismo del Comune, Teresa Armato, l'assessore regionale, Felice
Casucci e il presidente Confesercenti, Vincenzo Schiavo.
"Nell'ultimo anno, la profonda crisi provocata dalla pandemia
Covid-19,
ha fatto registrare dati impressionanti per il settore turistico
italiano: -76,3% per le attività delle agenzie di viaggio,
-60,5% per il trasporto aereo e -42,5% per le attività dei
servizi di alloggio e ristorazione. Inoltre sono stati
confermati i cambiamenti del paradigma su cui si fondano le
"strategie delle destinazioni": la riduzione della stagionalità
e della permanenza media, la crescente tendenza a vacanze
frequenti ed orientamento della domanda verso il turismo "last
minute",
ha aggiunto Coviello. Il "Turismo di lusso", argomento oggetto
dell'intervento del ricercatore del Cnr - inserito nella XXIV
Edizione del "Rapporto sul Turismo
Italiano", curato da oltre dieci anni dal Cnr-Iriss di Napoli -
individua proprio nei 'big spender' la nuova opportunità: "Per
il 2021-2022 è prevista una crescita di tali viaggiatori che
varia dal +10/+12% al +17/+19%, a seconda dell'evoluzione del
Covid-19, delle condizioni macroeconomiche, della velocità a cui
si tornerà a viaggiare a livello globale e della ripresa di
fiducia da parte dei consumatori
locali. "In quest'ottica, il 'turismo di lusso' sta assumendo un
trend crescente. Grazie alla disponibilità di clienti
benestanti, questa forma di turismo può essere intesa anche come
un "veicolo di sviluppo regionale e di crescita economica".
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