L'Usb Campania è scesa in piazza
per manifestare la propria contrarietà all'ipotesi di un
contratto Dad perché ''mortifica ulteriormente il lavoro degli
insegnanti, triplicato con la didattica a distanza''. Uno
sciopero sui temi della sanità, della scuola, dei servizi
educativi e del trasporto locale. Raduno in piazza Plebiscito
proprio nel giorno in cui in Campania tornano in classe i
bambini delle scuole dell'infanzia e delle prime elementari dopo
oltre un mese di didattica a distanza. Il sindacato punta il
dito contro il Governo e contro la Regione che ''non hanno
programmato investimenti né misure organizzative adeguate per
ampliare gli spazi e gli organici del personale scolastico con
assunzioni stabili; per potenziare i trasporti pubblici; per
assumere stabilmente medici e infermieri per compensare più di
un decennio di tagli al Servizio sanitario nazionale; per
predisporre, attraverso le Asl, screening gratuiti di massa e un
sistema di tracciamento dei contagi funzionale e sostenibile''.
In particolare, il sindacato ritiene che la decisione della
Regione Campania di chiudere le scuole ''dopo appena due
settimane, unici in Europa e in Italia, è stata la soluzione più
semplice ed economica per tentare di arginare il collasso del
sistema sanitario già minato da politiche decennali di
smantellamento del diritto alla salute, culminate nella chiusura
di molti ospedali su tutto il territorio campano, a cui si
aggiungono i disservizi nel trasporto pubblico locale''.
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