I morti tornano, si confondono con i
vivi per renderli coscienti, per aprire in loro la ferita della
memoria che è l'unica conoscenza proficua, l'unico bagaglio con
cui tutti dobbiamo fare i conti per andare avanti. E' questo uno
dei temi di fondo del teatro di Enzo Moscato ed è ora al centro
di questa intensa, vivace, poetica e per molti versi disperata
sua ''Ronda degli ammoniti'' che si svolge nel 1917, durante la
Grande guerra, ma non può non farci pensare anche a oggi. Lo
spettacolo ha aperto la sezione dei lavori italiani del Napoli
Teatro Festival, che prosegue sino al 14 luglio con i suoi circa
duecento appuntamenti per tutta la città e non solo.
Siamo al Teatro Nuovo, nei quartieri spagnoli, e entriamo tra
i banchi e la cattedra di una classe di III elementare della
scuola Emanuele Gi (Gianturco) di quella stessa zona, di
Montecalvario, dietro Via Toledo, nella città di N, che la
tradizione naturalmente animistica dei napoletani vuole visitata
dai morti
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