Si chiude con un saldo attivo di
154 unità in più, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra
le imprese nate (708) e quelle che hanno cessato l'attività
(554) nel terzo trimestre dell'anno in provincia di Cosenza. E'
quanto emerge, in sintesi, dai dati diffusi da
Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese
italiane nel terzo trimestre 2019 nella provincia di Cosenza e
resi noti dalla Camera di commercio di Cosenza. Tutti i dati
sono disponibili online all'indirizzo
www.infocamere.it/movimprese.
Il segno 'più' continua dunque a caratterizzare l'andamento
demografico della grande famiglia delle imprese cosentine, pur
in presenza di segnali di difficoltà sia sui mercati
internazionali sia su quelli domestici, in particolare per le
piccole e piccolissime imprese. L'81% dell'intero saldo è
infatti dovuto alle imprese costituite in forma di società di
capitali (cresciute nel trimestre al ritmo dell'0,77%). Nel
complesso, il tasso di crescita del trimestre (+0,23%, tra i più
contenuti dell'ultimo decennio con riferimento al periodo
giugno-settembre) è frutto di una natalità (1,1%) e una
mortalità (0,87%) sostanzialmente in linea con l'anno passato.
Leggera diminuzione delle imprese artigiane, a fronte di un calo
modesto delle imprese attive rispetto allo stesso periodo del
2018 (11.335 contro 11.171, pari -164 unità), nel trimestre
estivo del 2019 è risultato in aumento (+10 unità rispetto
all'anno passato) il numero di quanti hanno deciso di
intraprendere una attività artigiana (117 unità).
Nonostante il debole segnale positivo registrato, la crisi
per il comparto non è tuttavia ancora alle spalle: ad oggi,
infatti, non si è ancora ricostituito lo stock delle imprese
artigiane esistenti a settembre del 2011 (13.200), rispetto a
cui mancano tuttora all'appello 1.865 unità, corrispondenti ad
una riduzione percentuale complessiva superiore all'15% nel
periodo, oltre un punto e mezzo percentuale in media all'anno.
La disaggregazione dei dati per settori di attività economica
evidenzia la conferma della leadership da parte del settore del
Commercio all'ingrosso e al dettaglio.
Per il secondo trimestre consecutivo il comparto primeggia
tra le attività economiche con un saldo attivo di +74 unità.
Seguono le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione
(+71 unità, pari a +13% rispetto a fine giugno). Quanto
all'universo delle imprese artigiane, esso è dominato da tre
settori: si tratta, nell'ordine, del settore delle "Costruzioni"
(con saldo +39 unità), del settore "Attività manifatturiere" (+
19 unità) e di quello degli "Altri servizi" (+21 unità).
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