E’ vero che gli psicofarmaci creano sempre dipendenza?
Falso, la dipendenza si verifica solo in seguito a un uso scorretto del farmaco

Redazione ANSA
09 ottobre 2023 - 16:43
Farmaci © Ansa

Cosa verifichiamo

"La salute mentale è un diritto umano universale" ma 1 persona su 8 convive con un problema che va da ansia e depressione fino alle forme più gravi di disturbi della personalità, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità. Tra le terapie per curare il disagio mentale ci sono anche gli psicofarmaci, prescritti in particolari situazioni di gravità delle condizioni mentali oppure per aumentare l’efficacia della psicoterapia.  Ma è vero che questi medicinali creano sempre dipendenza? 

Analisi

La salute mentale è un tema che riguarda moltissime persone di ogni età, un argomento sul quale progressivamente è cresciuta l'attenzione anche se per molti, ancora troppi, resta un tabù. Tra i giovani oggi rappresenta una vera emergenza.

Per diffondere una maggiore consapevolezza è stata anche istituita la Giornata internazionale della Salute mentale che si celebra il 10 ottobre e che nell'edizione di quest'anno ha avuto come slogan: "Le nostre menti, i nostri diritti". Molto è stato fatto negli anni da parte di istituzioni, associazioni ed esperti per cercare di superare i pregiudizi e incentivare tutti a parlarne di più, per aiutare chi ne soffre a chiedere aiuto prima e meglio e ad abbattere lo stigma che spesso ne deriva. "Una buona salute mentale è vitale per la salute e il benessere generale - scrive l'Oms -  Per questo tutti, ovunque si trovino, hanno diritto al più alto livello possibile di salute mentale. Ciò include prevenzione, cure accessibili e di buona qualità, libertà, indipendenza e inclusione nella comunità".

Nei giorni scorsi è anche arrivato un appello dagli psichiatri rivolto a personaggi famosi, del mondo dello spettacolo ma non solo, a fare 'outing' in presenza di problemi di salute mentale o depressione, con l'obiettivo di combattere il pregiudizio che ancora resiste rispetto alle patologie mentali e che spesso spinge le persone a nascondere il proprio malessere e a ritardare le cure con gravi conseguenze. Un invito che si è rinnovato anche in seguito all'esperienza del rapper Fedez, che in alcune occasioni ha raccontato dei suoi problemi di salute. Alcuni mesi fa ha anche parlato sui social di psicofarmaci.  

L'uso di questi specifici medicinali è legato a particolari situazioni di gravità delle condizioni mentali o per aumentare l’efficacia della psicoterapia. Gli psicofarmaci possono dare fenomeni di dipendenza in grado di alterare l'equilibrio del sistema nervoso centrale, e che viene definita dall'Oms come “uno stato psichico e talora fisico, derivante dall'interazione con una sostanza, che determina modificazioni del comportamento e la necessità di assumerla, per ottenere gli stessi effetti psichici ed evitare la sindrome da astinenza".

Gli psicofarmaci che possono provocare dipendenza sono gli ansiolitici, i più conosciuti sono le benzodiazepine, mentre gli antidepressivi possono dare crisi di astinenza. Queste due categorie di farmaci, insieme agli stabilizzanti dell’umore, che si usano nel disturbo bipolare e agli antipsicotici, indicati per la cura della schizofrenia, rientrano nella classe degli psicofarmaci.

Secondo dati Eurispes, nel 2021 quasi un italiano su 5, il 19%, ha assunto farmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici, ovvero le principali tipologie di psicofarmaci. I più diffusi sono gli ansiolitici e i tranquillanti, seguiti dagli antidepressivi, per quanto riguarda i livelli di utilizzo. 

Tutti questi farmaci agiscono sul sistema nervoso centrale e un loro uso non corretto o misuso può provocare dipendenza. Gli psicofarmaci sono medicine che agiscono su specifiche sostanze chimiche presenti nel nostro cervello e sono in grado di curare o di attenuare i sintomi di molti disturbi psichici ma, come per qualsiasi trattamento farmacologico, devono essere prescritti con competenza, sulla base di corrette indicazioni diagnostiche e utilizzati sotto controllo medico. Vari studi indicano ampi spazi di miglioramento dell’appropriatezza d’uso degli psicofarmaci nella pratica clinica quotidiana. E' importante, inoltre, sottolineare che farmaci appartenenti ad una stessa categoria possono essere tra loro profondamente diversi con anche indicazioni terapeutiche diverse. 

La dipendenza da psicofarmaci si verifica solo in seguito a un uso scorretto del farmaco: uso protratto (superiore a 6 mesi) senza controllo medico, dosaggio elevato, auto somministrazione con dosi e tempi inadeguati, brusca interruzione della cura e associazione con sostanze d’abuso come alcol e droghe.

Conclusioni

La dipendenza da psicofarmaci si verifica solo in seguito a un uso scorretto del farmaco: uso protratto (superiore a 6 mesi) senza controllo medico, dosaggio elevato, auto somministrazione con dosi e tempi inadeguati, brusca interruzione della cura e associazione con sostanze d’abuso come alcol e droghe.

Fonti

Istituto superiore di sanità

Ministero della Salute

Società italiana di psichiatria

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