(di Stefania De Francesco)
Il governo vuole spingere
sull'acceleratore per abbandonare i combustibili inquinanti per
auto e tir e passare a "forme pulite" di alimentazione dei
motori. E il premier Mario Draghi ha chiamato a Palazzo Chigi il
ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e
cinque big dell'auto e dell'energia. Hanno risposto andando di
persona, il presidente di Stellantis John Elkann e gli
amministratori delegati di Eni (Claudio Descalzi), Enel
(Francesco Starace), Snam (Marco Alverà ), e Terna (Stefano
Antonio Donnarumma). Un calcio d'inizio che punta a fare squadra
per fare presto.
Seduti attorno al tavolo, sono stati affrontati i temi
legati all'energia e alla transizione energetica (competenza
trasferita dal Ministero dello Sviluppo al Mite), ha spiegato la
presidenza del Consiglio, dove questo governo ha istituito il
Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite)
con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche
nazionali e la relativa programmazione. E' stata fatta così una
prima ricognizione sugli impegni di ciascuna azienda sul fronte
della mobilità sostenibile leggera e, a quanto si è appreso in
ambienti economici, vista la presenza di Stellantis si è parlato
di trasporto su gomma. Un tema, questo, spesso oggetto di
polemica e di riflessione per il suo valore inquinante, visto
che il settore incide per 1/4 sulla produzione di gas serra in
Italia. Ed è ormai sollecitazione scientifica pressante e anche
politica mondiale quella di dover tagliare i combustibili
fossili che aumentano il riscaldamento globale e provocano il
cambiamento climatico, all'origine di eventi meteorologici
disastrosi.
Gli scienziati ricordano che abbiamo sempre meno tempo per
intervenire ed ecco l'accelerazione dell'Italia, dove
l'inquinamento nelle città è ancora elevato anche a causa dei
trasporti. Nell'incontro durato all'incirca un'ora, la
decarbonizzazione ha quindi tenuto banco. Nell'ottica di dover
abbandonare i carburanti inquinanti e raggiungere la neutralità
carbonica entro il 2050, i cinque manager avrebbero illustrato
ciascuno per il proprio settore e per il proprio gruppo
industriale i piani e gli obiettivi per passare all'energia
pulita, per alimentare i motori di automobili, autobus, tir e
mezzi pesanti per l'autotrasporto: dall'elettricità al biodiesel
fino all'idrogeno. Il numero uno di Stellantis avrebbe parlato
di tempi e investimenti per la produzione di auto e - attraverso
Cnh - di mezzi pesanti, mentre da Enel a Eni a Snam e Terna il
discorso sarebbe stato incentrato sulle problematiche legate,
tra l'altro, alla produzione di energia pulita, alla
pianificazione della rete di distribuzione e anche allo scambio
di energia dai veicoli alla rete.
In sostanza è stato un primo tavolo in cui si è fatto un
quadro per mettere a fuoco lo status quo e le prospettive in
cantiere di ciascun gruppo per la transizione energetica nella
mobilità, per fare poi una sintesi in un'ottica di sistema e per
organizzare una pianificazione di azioni che spingano il Paese
verso una svolta nella mobilità elettrica e pulita. L'Italia,
comunque, ha raggiunto l'obiettivo nazionale sulla rete dei
carburanti alternativi, ed è il secondo paese Ue, dopo la
Germania, per utilizzo dei finanziamenti del Meccanismo Ue per
collegare l'Europa (Mce) 2014-20 destinati alle stazioni di
ricarica elettrica, secondo la relazione speciale della Corte
dei Conti Ue sulle Infrastrutture per la ricarica dei veicoli
elettrici.
Ma viaggiare in Europa in vettura elettrica è ancora una
scommessa, soprattutto a causa di stazioni di ricarica non
distribuite in modo uniforme nei diversi Paesi.
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