Per combattere i cambiamenti climatici gli italiani sarebbero
più disposti a rinunciare ai viaggi aerei piuttosto che smettere
di mangiare carne, comprare nuovi capi di abbigliamento,
utilizzare servizi di video streaming o la propria auto. E'
quanto emerge dalla seconda pubblicazione dedicata ai
comportamenti dei cittadini in rapporto ai cambiamenti
climatici, riguardante il 2020-2021, diffusa dalla Banca europea
per gli investimenti (Bei) - il braccio finanziario dell'Unione
europea e il maggiore finanziatore multilaterale di progetti in
campo climatico a livello mondiale - in collaborazione con
l'azienda francese di ricerche di mercato Bva.
Per il 66% degli italiani, comunque, preoccupa più il rischio
di contrarre il Covid-19 degli impatti a lungo termine dei
cambiamenti climatici. Il 77% afferma che eviterebbe al momento
di utilizzare i trasporti pubblici nel timore di conseguenze per
la propria salute. Nel complesso, il 34% degli italiani -
rispetto al 19% della media europea - afferma di mettere in atto
"correttivi radicali al proprio stile di vita per contrastare i
cambiamenti climatici".
Secondo il sondaggio, viaggiare risentirà sia dell'andamento
della pandemia che delle preoccupazioni legate al clima. Il 33%
degli intervistati italiani afferma che, superate le restrizioni
dovute alla pandemia, non prenderà l'aereo per considerazioni
legate ai cambiamenti climatici, e il 43% intende trascorrere le
vacanze in Italia o in un paese limitrofo per ridurre al minimo
le emissioni di carbonio. Solo per il 12% degli italiani le
abitudini di viaggio in aereo resteranno invariate rispetto a
quelle pre-Covid.
Anche a livello mondiale, gli intervistati affermano che la
scelta meno pesante per contrastare i cambiamenti climatici
sarebbe rinunciare agli spostamenti in aereo (40% per gli
europei, 38% per gli americani e 43% per gli intervistati
cinesi).
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