Milano come esempio di una strategia
e politica sul cibo. Parigi come modello per gli orti urbani.
Fano, Cremona e Bergamo come apri-pista per sistemi di mense
scolastiche e pubbliche sostenibili. Sono queste alcune delle
città virtuose che Fondazione Barilla e Asvis hanno preso come
traccia per elaborare 10 raccomandazioni di politica alimentare
urbana sostenibile agli amministratori locali. Le altre città
modello, secondo lo studio "Cibo, Città, Sostenibilità. Un tema
strategico per l'Agenda 2030", sono Bologna, Roma, Copenhagen,
Londra, Lione, Quito e New York.
L'Italia è tra i maggiori produttori agricoli dell'UE ed
esporta più di 43 miliardi di euro di prodotti alimentari, si
legge nello studio. Tuttavia il nostro Paese deve ancora far
fronte a sfide come gli elevati livelli di degrado dei suoli
agricoli, una grande pressione sulle risorse ittiche, le alte
emissioni agricole e un'età media degli agricoltori elevata (57
anni).
Le città dotate di food policy urbane, ha dichiarato il
portavoce dell'Asvis, Enrico Giovannini, "possono promuovere una
visione integrata del cibo in grado di toccare tutti gli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile". "La crisi pandemica, ha
acceso una luce importante sulla filiera agroalimentare e sul
ruolo delle città, facendo toccare con mano la fragilità dei
sistemi alimentari urbani che oramai diamo per scontati", ha
osservato Giovannini commentando lo studio, nell'ambito del
Festival dello sviluppo sostenibile.
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