Entro il 2100 le città saranno
sempre più calde e aride, con temperature che potrebbero
aumentare fino a 4 gradi rispetto alle aree circostanti per
effetto delle emissioni prodotte dall'uomo: è quanto prevede uno
studio americano guidato dall'Università dell'Illinois e
pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
I ricercatori hanno creato un modello statistico che simula
il clima delle aree urbane e lo hanno applicato ai risultati
ottenuti con 26 modelli climatici globali in due scenari
diversi: uno che prevede un livello intermedio di emissioni e un
altro estremo che invece considera un elevato livello di
emissioni. Grazie a questa metodica è stato possibile tradurre i
risultati grezzi dei modelli climatici in proiezioni al 2100
della temperatura e dell'umidità relativa a livello delle città.
I dati indicano che entro la fine del secolo le temperature
nelle aree urbane potrebbero aumentare da 1,9 gradi (con
emissioni intermedie) fino a 4,4 gradi (con il massimo delle
emissioni). Le proiezioni mostrano anche un calo dell'umidità
relativa: questo rischierebbe di aumentare l'evaporazione
superficiale del terreno, un fenomeno che potrebbe essere
contrastato con strategie di mitigazione come l'aumento delle
piante in città.
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