Le isole minori italiane potrebbero
essere all'avanguardia nella sostenibilità ambientale per le
loro potenzialità, per esempio nelle rinnovabili e nei rifiuti.
Ma non è così: in nessuna si raggiunge il 6% dei consumi
elettrici da fonti rinnovabili, quando nel resto d'Italia siamo
oltre il 36%; per la raccolta differenziata i valori medi sono
circa del 40%, che potrebbero essere raddoppiati con il
'porta-a-porta' oltre alla possibilità di creare sistemi di
raccolta e riciclo per alcune filiere.
Proprio sulle 'Isole sostenibili', Legambiente e l'Istituto
sull'inquinamento atmosferico del Cnr presentano il rapporto
annuale in base all'analisi di un osservatorio da loro promosso.
"Il divario tra le possibilità e la situazione di fatto è
enorme - viene spiegato - le nostre 27 isole minori abitate
risultano attualmente tra i territori meno virtuosi dal punto di
vista della gestione del territorio". Le 27 isole prese in
analisi sono, suddivise per regione: Capri, Ischia, Procida per
la Campania; Capraia, Isola del Giglio, Gorgona, Isola d'Elba
per la Toscana; Ponza e Ventotene per il Lazio; Isole Tremiti
per la Puglia; Pantelleria, Lampedusa, Linosa, Favignana,
Marettimo, Levanzo, Ustica, Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea,
Filicudi, Alicudi, Salina per la Sicilia; Sant'Antioco, San
Pietro, Maddalena per la Sardegna.
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