I grandi gruppi industriali in
Australia si associano agli esperti di cambiamento climatico nel
chiedere al governo di utilizzare i futuri sforzi di recupero
economico dopo gli sconvolgimenti della pandemia per generare
ricrescita e posti di lavoro, mettendo in opera tecnologie a
basse emissioni.
Mentre si ha notizia del rinvio della conferenza Onu sul
cambiamento climatico che era in programma a Glasgow in
novembre, il ceo dell'associazione nazionale imprenditori
Australian Industry Group, Innes Willox, ha sostenuto che
"l'adozione di tecnologie e l'azione politica potranno
conseguire una forte ripresa per l'economia e insieme una
traiettoria più bassa di emissioni". "Abbiamo sottolineato
questo potenziale con i governi sia federale, sia statali", ha
aggiunto.
Gli ha fatto eco l'organo consultivo ClimateWorks
dell'Università Monash di Melbourne, secondo cui le iniziative
necessarie per conseguire gli impegni dell'Australia in materia
di emissioni sono compatibili con gli stimoli economici per
riprendersi dalla pandemia. "Molti degli interventi per
conseguire gli obiettivi sul clima comportano la
riqualificazione degli impianti tagliando le emissioni,
investimenti in infrastrutture con maggiore uso di energia
rinnovabile e altre soluzioni a zero emissioni, oltre a ridurre
gli sprechi di energia", ha dichiarato la Ceo di ClimateWorks,
Anna Sharbek. "Vi sono soluzioni pronte ad essere dispiegate in
materia di smaltimento dei rifiuti, efficienza energetica e
generazione di energia, che possono generare nuove installazioni
e lavoro manifatturiero che possono offrire un doppia vittoria
per l'economia", ha aggiunto. (ANSA)
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